TECNICHE E PROCEDURE OPERATIVE
7.1 Obiettivi
Le tecniche e le procedure da seguire per
accedere, posizionarsi ed uscire dal luogo di lavoro
sono finalizzate a:
realizzare la completa autonomia
dell’operatore nel muoversi in sicurezza lungo le funi;
- con il termine “autonomia
dell’operatore” s’intende che lo stesso deve essere in grado
di scendere lungo la fune manovrando il
discensore, posizionarsi operando il bloccaggio
sulla fune e risalire autonomamente
utilizzando appositi dispositivi bloccanti,
ovvero discendere fino alla base della
struttura operando con il discensore;
garantire la possibilità, in caso del
sopraggiungere di uno stato di emergenza, di poter raggiungere
l’operatore da parte di un assistente,
oppure deve essere garantita la possibilità,
sempre da parte di uno o più assistenti,
di recuperare verso l’alto e/o calare verso il basso
l’operatore in difficoltà, anche senza la
collaborazione dello stesso;
- le modalità operative devono prevedere
l’intervento dell’assistente solo come ulteriore
sicurezza o gestione di uno stato di
emergenza, sia che debba manovrare una delle
due funi dell’operatore, sia che debba
disporre rapidamente una ulteriore fune di
intervento o collegare un sistema di
recupero ad una delle funi;
- tra i compiti dell’assistente è previsto
quello di poter intervenire per far fronte ad uno
stato di emergenza, se l’operatore
commette un errore o si verifica un malfunzionamento
dei dispositivi o un incidente;
garantire la possibilità, sempre e
comunque, di evacuare il posto di lavoro in modo rapido
anche senza la collaborazione
dell’operatore;
avere sempre la possibilità di poter porre
rimedio ad un errore di utilizzo da parte dell’operatore,
o di poter far fronte all’eventuale
malfunzionamento di uno dei dispositivi;
- devono essere privilegiati quei
dispositivi che garantiscono la sicurezza anche contro
errori di manovra da parte dell’operatore
e che sono di più facile manovrabilità.
7.2 Generalità
Nei lavori con funi, in funzione del tipo
di attrezzature
di lavoro adottate, devono essere
individuate
le misure atte a minimizzare i rischi per
i lavoratori
insiti nelle attrezzature in questione.
Devono essere sempre previste e installate
(salvo casi particolari successivamente descritti)
almeno due funi ancorate separatamente,
una per l’accesso, la discesa ed il sostegno
(fune di lavoro) e l’altra con funzione di
dispositivo ausiliario (fune di sicurezza).
Le due funi possono avere colori diversi
per facilitarne l’identificazione.
Normalmente le due funi vengono distese
lungo la struttura, calandole dall’alto. Nel caso
ci sia pericolo di danneggiamento dei
tratti di fune distesi al di sotto dell’operatore, la fune
26
di lavoro dovrà essere tenuta in un
apposito sacco e l’operatore la svolgerà automaticamente
durante la discesa sulla fune stessa,
mentre per la fune di sicurezza sarà preferibile
adottare la tecnica della fune scorrevole
manovrata da un assistente.
Entrambe le funi di lavoro e di sicurezza
devono essere adeguatamente protette dal contatto
contro le parti taglienti e gli spigoli
vivi della struttura sulla quale sono sistemate.
•Su strutture molto articolate può
rendersi necessaria l’applicazione della tecnica del
frazionamento,
che permette di isolare un tratto di fune su una parte di
struttura, rispetto
al tratto seguente di fune su un’altra
parte della struttura.
27
Tecnica del frazionamento:
consente anche di evitare sfregamenti
contro le superfici abrasive
e gli spigoli vivi
Accesso alla discesa
Le funi di sicurezza e di lavoro non
devono essere mai utilizzate per la movimentazione dei
carichi e viceversa.
Gli operatori devono indossare un’adeguata
imbracatura di sostegno, sempre collegata ad
almeno una delle due funi in ogni manovra
o passaggio.
La fune di lavoro dev’essere munita di
meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dev’essere
dotata di un sistema autobloccante volto a
evitare la caduta nel caso in cui l’utilizzatore perda
il controllo dei propri movimenti. Questa
condizione di sicurezza si realizza con discensori
EN341-A e bloccanti EN566.
•In alternativa la fune di lavoro, per
esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi,
può essere disposta anche come fune
scorrevole in un dispositivo di discesa autofrenante
EN341-A, manovrata da un assistente.
La fune di sicurezza deve essere munita di
un dispositivo contro le cadute in grado di seguire
sempre, assecondandoli, gli spostamenti
del lavoratore. Questa condizione di sicurezza
si realizza con anticaduta scorrevoli su
linea di ancoraggio flessibile EN353-2.
In alternativa la fune di sicurezza, per
esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi,
può essere disposta anche come fune
scorrevole in un dispositivo assicuratore autofrenante,
manovrata da un assistente.
Al fine di minimizzare o, possibilmente,
di annullare del tutto l’altezza di caduta, le parti di
funi che si vengono a trovare al di sopra
dell’operatore devono essere sempre distese completamente
e l’operatore, durante i suoi spostamenti
mentre è collegato alle funi, deve verificare
sempre tale condizione.
Durante lo svolgimento del lavoro in quota
con funi un assistente deve sempre sorvegliare
le operazioni da una posizione che gli
permetta di intervenire immediatamente, sia per
prestare aiuto ad uno degli operatori che
si dovesse trovare in difficoltà, sia per provvedere
alla movimentazione del materiale
necessario ai vari operatori.
•Nel caso in cui l’assistente debba
trovarsi esposto al rischio di caduta dall’alto, dovrà
essere debitamente garantita anche la sua
sicurezza con i dispositivi necessari.
•Nel caso in cui l’assistente debba
svolgere un ruolo attivo nella manovra delle funi, dovrà
essere dotato di tutti i dispositivi
necessari a rendere autonoma la sua manovra con
la fune di intervento.
Particolare attenzione va posta sul fatto
che, indipendentemente dal grado di abilità dell’operatore
che si sposta sulla fune, tutto il sistema
dovrà essere comunque strutturato nel modo
più semplice possibile, sia dal punto di
vista del numero dei dispositivi utilizzati che della
loro manovrabilità da parte dell’operatore
che, non va dimenticato, usa il sistema per
svolgere un’attività lavorativa.
•Devono essere privilegiati quei sistemi
che richiedono un minor numero di manovre
dei dispositivi, purché con un livello di
protezione equivalente, con un vantaggio per
la sicurezza complessiva dell’operatore
rispetto ai rischi di errori di manovra.
Gli attrezzi e gli accessori che devono
essere utilizzati dai lavoratori durante il lavoro con
funi devono essere agganciati alla loro
imbracatura di sostegno o al sedile o ad altro strumento
idoneo, purché non costituiscano fonte di
rischio per l’operatore a causa del loro
peso e/o ingombro.
Durante l’uso degli attrezzi, questi
devono essere vincolati adeguatamente, in modo da non
poter cadere.
28
In circostanze eccezionali in cui, tenuto
conto della valutazione dei rischi, l’uso di una seconda
fune renderebbe il lavoro oggettivamente
più pericoloso, potrà essere ammesso l’uso
della sola fune di lavoro, a condizione
che sia possibile adottare misure di sicurezza almeno
equivalenti, quali la maggior protezione
della fune stessa, la possibilità di recuperare
rapidamente l’operatore (anche per mezzo
della stessa fune di lavoro), il controllo visivo
costante dell’operatore da parte di un
assistente e che l’uso dell’unica fune sia limitato
alle sole fasi di spostamento lungo la
fune stessa.
7.3 Ancoraggi
7.3.1 Generalità sugli ancoraggi
Tutti i sistemi e/o i dispositivi di
protezione individuale
contro le cadute dall’alto devono essere
collegati
a punti di ancoraggio sicuri.
I punti di ancoraggio possono ritenersi
sicuri se realizzati con ancoraggi conformi alla norma
EN 795, o con accorgimenti di maggior
sicurezza e resistenza oltre alla norma.
I punti di ancoraggio sicuri possono
essere costituiti da sistemi di ancoraggio più complessi,
comprendenti uno o più ancoraggi e DPI di
protezione delle cadute, collegati opportunamente
tra di loro.
Gli ancoraggi destinati alla protezione
individuale devono essere resi riconoscibili chiaramente
e deve esserne indicato l’uso esclusivo
per la funzione suddetta.
Non si deve mai sottoporre un ancoraggio
di un sistema anticaduta ad una prova dinamica
di resistenza.
Le informazioni che vengono fornite nella
presente linea guida riguardo alla realizzazione
dei punti di ancoraggio sono solo
indicative e non possono sostituire la documentazione
fornita dal fabbricante dell’ancoraggio
che viene utilizzato a corredo del prodotto per l’uso,
l’installazione e la marcatura.
7.3.2 Ancoraggi delle funi
Gli ancoraggi devono essere definiti in
fase di progetto del lavoro.
Le funi di lavoro e di sicurezza devono
essere collegate separatamente a punti di ancoraggio
sicuri.
•Per realizzare i punti di ancoraggio
sicuri le funi di lavoro e di sicurezza devono essere
ancorate mediante appositi dispositivi a
strutture in grado di sopportare:
- il peso dell’operatore;
- il peso delle attrezzature di lavoro;
- il peso di un eventuale soccorritore;
- le eventuali sollecitazioni dinamiche di
una caduta protetta da un dispositivo ad assorbimento
di energia cinetica.
I sistemi di ancoraggio delle funi possono
essere realizzati come punto di ancoraggio fisso
o punto di ancoraggio sbloccabile, cioè
dotato di appositi dispositivi già montati sulla
fune che consentano di calare l’operatore
in basso, ovvero di recuperarlo verso l’alto, nel
29
caso del sopraggiungere di una situazione
di emergenza.
•Nel caso di funi collegate a punti di
ancoraggio fissi, dovrà essere predisposto un apposito
ulteriore punto di ancoraggio per la
fune di emergenza.
•Nel caso di funi collegate a punti di
ancoraggio sbloccabili, la lunghezza delle funi dovrà
essere calcolata in modo da consentire la
calata dell’operatore fino a terra, o comunque
fino al punto di uscita dal luogo di
lavoro con funi.
Ove possibile è preferibile l’uso degli
ancoraggi sbloccabili, che determina una maggior rapidità
e facilità di intervento nella procedura
di emergenza.
7.3.3 Protezione delle funi
Le funi devono essere adeguatamente
protette dal rischio di taglio o di lacerazione dovuto
al contatto con la struttura.
Per proteggere le funi in tensione non
soggette a scorrimento si devono usare appropriati
sistemi di protezione (guaine, tubi,
manichette usate, teli).
Per proteggere le funi soggette a
scorrimento si devono usare degli appositi apparecchi
scorri-fune (rulliere, canali di
scorrimento).
30
Posizionamento
e protezione anticaduta
7.3.4 Classificazione degli ancoraggi
La norma tecnica EN 795 classifica gli
ancoraggi nel seguente modo:
Classe Tipo di ancoraggio Esempio
A1 Strutturale per superfici verticali,
Tassello per calcestruzzo
orizzontali e inclinate
A2 Strutturale per tetti inclinati Piastra
con occhiello
B Provvisorio trasportabile Anello di
fettuccia, treppiede,
barra di contrasto
C Con linea di assicurazione Linea di vita
in cavo metallico
flessibile orizzontale
D Con rotaia di assicurazione Binario con
carrello
rigida orizzontale
E Corpo morto per superfici orizzontali
Blocco con occhiello
Gli ancoraggi di classe B ed E, realizzati
e provati in modo conforme alla norma EN 795,
posseggono la presunzione di conformità ai
requisiti minimi di sicurezza di cui all’allegato
II del D.Lgs. 475/92
Prima dell’installazione, la compatibilità
con la struttura di supporto di tutti gli ancoraggi
deve essere soggetta a verifica per ogni
singola fattispecie.
7.3.5 Realizzazione degli ancoraggi
La realizzazione dei punti di ancoraggio
per ogni
lavoro con funi deve essere prevista nel
piano operativo
di sicurezza e deve avvenire sotto il
controllo
e la verifica di un preposto.
Raccomandazioni per l’installazione sono
fornite, per le varie classi, nell’appendice informativa
della norma EN 795.
Per gli ancoraggi fissi,di qualsiasi
tipo,deve essere eseguita una installazione a regola d’arte.
Quando necessario deve inoltre essere
verificata, mediante calcoli, la resistenza della
struttura di supporto utilizzata. Se non
sono note le caratteristiche tecniche dell’elemento
costituente la struttura portante, è
necessario realizzare, a parte, delle prove di resistenza
statica e dinamica su un campione di
struttura con un campione di ancoraggio.
Per gli ancoraggi provvisori trasportabili
devono essere previste le necessarie precauzioni
in relazione alla superficie di contatto e
alla resistenza del supporto utilizzato per la loro
applicazione. Inoltre devono essere
conservati e verificati in base alle indicazioni fornite
dal fabbricante nella nota informativa
allegata al prodotto.
L’elemento di collegamento tra gli
elementi costituenti un sistema di ancoraggio e/o tra il
punto di ancoraggio e le funi deve essere
costituito da connettori conformi alla norma EN
362 o alla norma EN 12275-Q, comunque con
resitenza sull’asse maggiore non inferiore a
25 KN.
Se il sistema di ancoraggio è costituito
da due o più ancoraggi, questi devono essere collegati
tra di loro in modo appropriato.
31
7.4 Posizionamento dell’operatore
Quando l’operatore raggiunge il punto
lungo le funi in cui eseguire il lavoro, deve posizionarsi
sulla fune di lavoro. Quel punto
costituisce temporaneamente il suo luogo di lavoro.
L’operatore si posiziona sulla fune di
lavoro tramite un bloccaggio del discensore e provvede
a mettere in tensione, compatibilmente con
la propria posizione di lavoro, il dispositivo
scorrevole anticaduta sulla fune di
sicurezza.
- Nel caso di tecnica con fune di
sicurezza scorrevole manovrata da un assistente, sarà
l’assistente che provvederà a mettere in
posizione di blocco la fune di sicurezza, verificandone
il corretto tensionamento.
Se il bloccaggio sulla fune di lavoro non
garantisce la posizione corretta all’operatore, a
causa dei movimenti della fune rispetto al
punto di ancoraggio, l’operatore dovrà vincolarsi
opportunamente verso la struttura con un
cordino di posizionamento regolabile, in modo
da essere correttamente posizionato per
l’effettuazione del lavoro.
Nel caso di lavori che comportano lunghi
posizionamenti in sospensione su fune, è necessario
l’utilizzo d’imbracature ergonomiche con
seggiolino incorporato, ovvero l’installazione
di appositi seggiolini ergonomici appesi
alla fune di lavoro tramite bloccanti facilmente
regolabili.
- In questo caso il posizionamento
dell’operatore sulla fune di lavoro deve essere regolato
in modo che il peso dell’operatore stesso
gravi sul seggiolino e non sull’imbracatura.
Ove necessario, e quando è possibile,
occorre installare una piattaforma che consenta all’operatore
di lavorare in piedi, mantenendo il
collegamento alla fune di lavoro ed alla fune di
sicurezza regolati in modo da consentire
all’operatore di scaricare il peso sulla piattaforma.
Quando, a seguito della valutazione dei
rischi, si evidenzia il rischio di danneggiamento
della fune di lavoro, a causa della
lavorazione svolta o degli attrezzi usati dall’operatore, è
necessario, durante la fase di
posizionamento e svolgimento del lavoro, di applicare in
parallelo ad una delle due funi, nel
tratto di collegamento con l’imbracatura dell’operatore,
un cordino EN354 resistente al
danneggiamento e di lunghezza appropriata, collegato sulla
fune tramite un bloccante EN567.
7.5 Metodi di accesso
7.5.1 Generalità
Gli esempi che seguono illustrano gli
schemi tipici di installazione delle funi e dei dispositivi
di protezione individuale nelle tre
tipologie operative prospettate.
L'uso di schemi diversi da quelli
illustrati dovrà garantire in ogni caso un utilizzo corretto e
sicuro delle attrezzature da parte dei
lavoratori.
Tali schemi possono essere adattati alle
diverse situazioni di lavori con funi la cui tipologia
di intervento è simile a quella descritta,
avendo cura di adottare sempre criteri di esecuzione
e misure di sicurezza tali da garantire i
principi di autonomia, evacuazione e possibilità
di intervento in caso di emergenza.
L’elemento fondamentale in ogni sistema di
lavoro con funi resta l’operatore e la sua pos-
32
sibilità di svolgere il proprio lavoro in
piena autonomia e senza rischi per la sua salute, ma
anche in perfetta coordinazione con gli
altri lavoratori operanti nello stesso momento.
Deve essere prevista la possibilità di
intervenire urgentemente in aiuto dell’operatore, dati
i rischi per la salute che una prolungata
posizione inerte in sospensione può generare .
Il prospetto seguente riassume i principi
di impostazione dell’uso delle funi, considerando
le possibilità di recupero che devono
essere previste.
- Nei casi di accesso dall’alto, si deve
sempre prevedere la possibilità di installare una ulteriore
fune di intervento, che consenta la
discesa di un assistente fino alla posizione dell’operatore.
Deve essere pertanto predisposto un punto
di ancoraggio riservato a tale fune.
Le modalità e i dispositivi da adottare
sono descritti con maggior dettaglio nei paragrafi che
seguono.
33
Dispositivi
sulle funi ai fini
del recupero
Accesso
al luogo
di lavoro
Uscita
dal luogo
di lavoro
Fune di
lavoro e di
sicurezza
Posizione
di
assistenza
Strategia
di
recupero
Sistema con carrucole
e bloccanti,
possibilmente già in
posizione, collegabile
sulla fune disponibile
per il recupero + fune
di intervento
Dall’ALTO
Dal BASSO
In ALTO
Semistatica
EN 1891-A
——-
Lunghezza
che copre
il dislivello
operativo
In ALTO
Deve essere
possibile
recuperare
dall’alto
l’operatore
e, se serve,
poterlo
raggiungere
Discensore
autofrenante con
sistema di bloccaggio,
già in posizione sulla
fune come ancoraggio
sbloccabile + fune
di intervento
In BASSO
Semistatica
EN 1891-A
——-
Lunghezza
che copre
l’esigenza
di calata
In ALTO
o
in BASSO
Deve essere
possibile
calare verso
il basso
l’operatore
e, se serve,
poterlo
raggiungere
Discensore
autofrenante con
sistema di bloccaggio,
già in posizione sulla
fune come ancoraggio
sbloccabile
In BASSO
Semistatica
EN 1891-A
+
Eventuale
assorbitore
di energia
sull’
imbracatura
———
Lunghezza
che copre
l’esigenza
di calata
In BASSO
Deve essere
possibile
calare verso
il basso
l’operatore
e, se serve,
poterlo
raggiungere
7.5.2 Scelta del metodo
La scelta del metodo operativo deve essere
fatta in base alla valutazione dei rischi:
La manovra autonoma dell’operatore prevede
l’uso di funi fisse, con possibilità di ancoraggi
delle funi fissi o sbloccabili per una o
per entrambe le funi di lavoro e di sicurezza.
La manovra assistita dell’operatore
prevede l’uso di una fune fissa e di una scorrevole, manovrata
opportunamente dall’assistente, o di
entrambe le funi scorrevoli, nel qual caso
quella di lavoro è direttamente manovrata
dall’assistente e quella di sicurezza scorre autonomamente
in un dispositivo ad arresto automatico.
La scelta del metodo delle funi fissate è
quella finalizzata alla completa autonomia operativa
dell’operatore.
La scelta del metodo della fune scorrevole
manovrata dall’assistente si rende necessaria
nei casi in cui l’operatore ha l’esigenza
di avere le mani libere durante le fasi di spostamento
sulle funi, come pure nei casi in cui non
è possibile distendere le funi al disotto
dell’operatore.
7.5.3 Accesso dall’alto con uscita verso
il basso
7.5.3.1 Accesso dall’alto
S’installano e si verificano i sistemi di
ancoraggio per la
fune di lavoro e per la fune di sicurezza.
Se si utilizza la tecnica, per una o per
entrambe le funi,
dei punti di ancoraggio sbloccabili, si
devono predisporre
le funi di lunghezza sufficiente a poter
calare l’operatore
fino al punto di uscita, da qualsiasi
posizione
posta tra il punto di partenza e quello di
uscita.
Si installa l’ancoraggio per la fune di
intervento e/o per
il sistema di recupero.
Si fissa il capo della fune di lavoro al
proprio sistema di
ancoraggio e la si cala.
Si fissa il capo della fune di sicurezza
al proprio sistema
di ancoraggio e la si cala, debitamente
contrappesata nel
caso di uso di un anticaduta mobile
scorrevole sulla fune
stessa.
Si inserisce sulla fune di sicurezza un
dispositivo anticaduta
di tipo guidato su linea di ancoraggio
flessibile EN 353-
2 e lo si collega all’attacco anticaduta
dell’imbracatura.
L’operatore si collega alla fune di lavoro
tramite un discensore
autofrenante EN 341-A collegato
all’attacco
centrale di posizionamento
dell’imbracatura.
L’operatore presta attenzione a che le due
funi siano in
tensione, prima di affidarsi alla
sospensione su di esse.
L’operatore si mette in tensione con il
discensore sulla
fune di lavoro.
L’operatore si cala autonomamente sulla
fune di lavoro,
34
posizionamento verticale
con 2 corde:
una di posizionamento
e spostamento, una di sicurezza
per mezzo del discensore, controllando che
il dispositivo anticaduta mobile scorra liberamente
sulla fune di sicurezza.
• Variante in caso di fune di sicurezza
scorrevole manovrata dall’assistente:
- Si collega al sistema di ancoraggio
della fune di sicurezza un discensore autofrenante
EN 341-A o un dispositivo assicuratore
autofrenante.
- Si collega il capo libero della fune di
sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura
dell’operatore.
- Si inserisce la fune di sicurezza, dal
lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore
o assicuratore, lasciando il collegamento
con l’operatore più corto possibile.
- Mentre l’operatore si cala autonomamente
sulla fune di lavoro, l’assistente provvede a
far scorrere la fune di sicurezza nel
dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune
sia sempre moderatamente tesa nel tratto
di collegamento tra il punto di ancoraggio
e l’operatore.
- Allo stesso modo l’assistente recupera
la fune di sicurezza, facendola scorrere al contrario
nel dispositivo predisposto, nel caso di
risalita occasionale dell’operatore verso
l’alto.
• Variante in caso di calata/recupero
assistita (doppia fune scorrevole):
- Si collega al sistema di ancoraggio
della fune di lavoro un discensore autofrenante EN
341-A.
- Si collega il capo libero della fune di
lavoro all’attacco centrale di posizionamento dell’imbracatura
dell’operatore.
- Si inserisce la fune di lavoro, dal lato
collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore,
con opportuno rinvio su moschettone,
lasciando il collegamento con l’operatore
più corto possibile.
- Si collega al sistema di ancoraggio
della fune di sicurezza un dispositivo assicuratore
autofrenante.
- Si collega il capo libero della fune di
sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura
dell’operatore.
- Si inserisce la fune di sicurezza, dal
lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo assicuratore,
lasciando il collegamento con l’operatore
più corto possibile.
- L’assistente manovra il dispositivo
discensore, calando l’operatore con la fune di lavoro.
La discesa dell’operatore fa scorrere
automaticamente la fune di sicurezza nel
dispositivo assicuratore, che entra in
funzione solo nel caso di scorrimento troppo rapido.
L’assistente provvede a controllare, ed
eventualmente a sbloccare, il dispositivo
assicuratore.
• Risalita occasionale dell’operatore
autonoma:
- Anche nel caso di accesso dall’alto con
uscita in basso l’operatore può avere bisogno
occasionalmente di effettuare una breve
risalita per esigenze di lavoro o di riposo.
- Senza scollegare il dispositivo di
discesa, l’operatore dispone sulla fune di lavoro un
dispositivo bloccante da risalita EN 567,
preferibilmente con impugnatura a maniglia,
con una staffa per l’appoggio del piede
collegata al bloccante.
- Facendo presa con la mano sul bloccante
e spingendo con il piede sulla staffa, si solleva
lungo la fune di lavoro, recuperando allo
stesso tempo con l’altra mano la fune
stessa al contrario nel discensore.
35
- Si riposiziona sul discensore, spinge in
alto il bloccante sulla fune di lavoro, sollevando
il ginocchio, e ripete la manovra
precedente e così via fino a raggiungere la posizione
voluta.
- Ad ogni manovra di autosollevamento
sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del
dispositivo anticaduta sulla fune di
sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da
parte dell’assistente nel caso di fune
scorrevole assistita.
• Risalita occasionale dell’operatore
assistita:
- Nel caso di calata/recupero assistita
l’operatore non è in grado autonomamente di risalire
lungo la fune di lavoro, ma deve essere
issato dall’alto dall’assistente che ne controlla
la discesa.
- La tecnica della fune scorrevole
manovrata dall’assistente (come pure nel caso di entrambe
le funi scorrevoli) deve prevedere
l’installazione di un sistema di recupero manovrabile
dall’assistente.
- Il sistema di recupero deve essere
collegabile ad una delle funi in tensione tramite un
bloccante EN567 e deve avere un rapporto
di riduzione del carico da sollevare tale da
poter essere manovrato da un solo
assistente (almeno 1:3).
7.5.3.2 Posizionamento
Raggiunto il luogo di lavoro, l’operatore
attiva il bloccaggio del discensore autofrenante EN
341-A sulla fune di lavoro. Tale funzione
di bloccaggio può essere già prevista nel funzionamento
del discensore.
L’operatore provvede a mettere in
tensione, compatibilmente con la propria posizione di
lavoro, il dispositivo scorrevole
anticaduta sulla fune di sicurezza.
•Nel caso di tecnica con fune di sicurezza
scorrevole, l’assistente provvede a mettere
in posizione di blocco la fune di
sicurezza nel discensore autofrenante o nel dispositivo
assicuratore autofrenante, verificandone
il corretto tensionamento.
•Nel caso di tecnica di calata/recupero
assistita, l’assistente provvede a mettere in posizione
di blocco la fune di lavoro nel discensore
autofrenante e la fune di sicurezza nel
dispositivo assicuratore autofrenante,
verificandone il corretto tensionamento.
Se necessario all’esecuzione del lavoro,
l’operatore si collega opportunamente alla struttura
con un cordino di posizionamento
regolabile EN 358, in modo da essere correttamente
posizionato. Dovrà individuare o
realizzare il punto di ancoraggio necessario al collegamento
del cordino di posizionamento.
Se necessario all’esecuzione del lavoro,
l’operatore installa e collega il seggiolino ergonomico,
o la piattaforma di lavoro, e si posiziona
regolando le tensione del suo collegamento
alla fune di lavoro, in modo da non
gravare direttamente su di essa con il proprio peso,
ma sul seggiolino o sulla piattaforma di
lavoro.
L’operatore esegue il lavoro.
7.5.3.3 Uscita verso il basso
L’operatore verifica il corretto
tensionamento della fune di sicurezza e controlla che il
dispositivo
anticaduta di tipo guidato su linea di
ancoraggio flessibile EN 353-2 sia libero di
scorrere sulla fune di sicurezza.
Nel caso di tecnica con fune di sicurezza
scorrevole, l’assistente provvede a sbloccare op-
36
portunamente la fune nel discensore
autofrenante EN341-A o nel dispositivo assicuratore
autofrenante, mantenendo comunque la
funzione di freno della fune attivata.
L’operatore si mette in tensione con il
discensore EN 341-A sulla fune di lavoro, nel caso
durante il lavoro non sia rimasto in
sospensione sul discensore stesso.
L’operatore scollega l’eventuale cordino
di posizionamento regolabile EN 358 con il quale
si era vincolato alla struttura.
L’operatore sblocca il discensore e si
cala autonomamente sulla fune di lavoro, per mezzo
del discensore EN 341-A, controllando che
il dispositivo anticaduta mobile EN 353-2 scorra
liberamente sulla fune di sicurezza.
•Nel caso di tecnica con fune di sicurezza
scorrevole, l’assistente provvede a far scorrere
la fune di sicurezza nel dispositivo
predisposto, in modo che la stessa fune sia
sempre moderatamente tesa nel tratto di
collegamento tra il punto di ancoraggio e l’operatore.
L’operatore raggiunge la base e si porta
in una posizione sicura prima di scollegarsi dalle funi.
• Nel caso che la posizione di arrivo alla
base non sia sicura, l’operatore, prima di scollegarsi
dalle funi deve predisporre il
collegamento, tramite un dispositivo anticaduta
apposito, con un punto o una linea di
ancoraggio appositamente predisposti.
7.5.4 Accesso dall’alto con uscita verso
l’alto
7.5.4.1 Accesso dall’alto
S’installano e si verificano i sistemi di
ancoraggio per la fune di lavoro e per la fune di sicurezza.
Nel caso di accesso dall’alto con uscita
verso l’alto è indispensabile che alla fine delle funi
sia realizzata una terminazione, per
evitare la fuoriuscita accidentale o involontaria dei
dispositivi
dalle funi stesse.
Se si utilizza la tecnica, per una o per
entrambe le funi, dei punti di ancoraggio sbloccabili,
si devono predisporre le funi di lunghezza
sufficiente a poter recuperare in alto l’operatore
fino al punto di uscita, da qualsiasi
posizione posta tra il punto più basso che può essere
raggiunto dall’operatore e quello di
uscita.
Si installa l’ancoraggio per la fune di
intervento e/o per il sistema di recupero.
Prima di installare le funi si verifica la
corretta disposizione su ognuna di esse della terminazione
finale di sicurezza.
Si fissa il capo della fune di lavoro al
proprio sistema di ancoraggio e la si cala.
Si fissa il capo della fune di sicurezza
al proprio sistema di ancoraggio e la si cala, debitamente
contrappesata nel caso di uso di un
anticaduta mobile scorrevole sulla fune stessa.
Si inserisce sulla fune di sicurezza un
dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio
flessibile EN 353-2 e lo si collega
all’attacco anticaduta dell’imbracatura.
L’operatore si collega alla fune di lavoro
tramite un discensore autofrenante EN 341-A.
L’operatore presta attenzione a che le due
funi siano in tensione, prima di affidarsi alla sospensione
su di esse.
L’operatore si mette in tensione con il
discensore sulla fune di lavoro.
L’operatore si cala autonomamente sulla
fune di lavoro, per mezzo del discensore, controllando
che il dispositivo anticaduta mobile
scorra liberamente sulla fune di sicurezza.
37
•Variante nel caso si utilizzi il metodo
della fune di sicurezza scorrevole manovrata dall’assistente:
- Si collega al sistema di ancoraggio
della fune di sicurezza un discensore autofrenante
EN 341-A o un dispositivo assicuratore
autofrenante.
- Si collega il capo libero della fune di
sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura
dell’operatore.
- Si inserisce la fune di sicurezza, dal
lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore
o assicuratore, lasciando il collegamento
con l’operatore più corto possibile.
- Mentre l’operatore si cala autonomamente
sulla fune di lavoro, l’assistente provvede a
far scorrere la fune di sicurezza nel
dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune
sia sempre moderatamente tesa nel tratto
di collegamento tra il punto di ancoraggio
e l’operatore.
- Allo stesso modo l’assistente recupera
la fune di sicurezza, facendola scorrere al contrario
nel dispositivo predisposto, nel caso di
risalita occasionale dell’operatore verso
l’alto o al momento della risalita
dell’operatore verso l’uscita in alto.
•Variante in caso di calata/recupero
assistita (doppia fune scorrevole):
- La manovra è la stessa descritta in
8.5.3.1
Risalita occasionale dell’operatore:
- Anche nel caso di accesso dall’alto con
uscita verso l’alto, l’operatore può avere bisogno
occasionalmente di effettuare una breve
risalita per esigenze di lavoro o di riposo,
prima della risalita verso l’uscita in
alto.
- Senza scollegare il dispositivo di
discesa, l’operatore dispone sulla fune di lavoro un
dispositivo bloccante da risalita EN 567,
preferibilmente con impugnatura a maniglia,
con una staffa per l’appoggio del piede
collegata al bloccante.
- Facendo presa con la mano sul bloccante
e spingendo con il piede sulla staffa, si solleva
lungo la fune di lavoro, recuperando allo
stesso tempo con l’altra mano la fune
stessa al contrario nel discensore.
- Si riposiziona sul discensore, spinge in
alto il bloccante sulla fune di lavoro, sollevando
il ginocchio, e ripete la manovra
precedente e così via fino a raggiungere la posizione
voluta.
- Ad ogni manovra di autosollevamento
sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del
dispositivo anticaduta sulla fune di
sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da
parte dell’assistente nel caso di fune
scorrevole assistita.
7.5.4.2 Posizionamento
Raggiunto il luogo di lavoro, l’operatore
attiva il bloccaggio del discensore autofrenante EN
341-A sulla fune di lavoro. Tale funzione
di bloccaggio può essere già prevista nel funzionamento
del discensore.
L’operatore provvede a mettere in
tensione, compatibilmente con la propria posizione di
lavoro, il dispositivo scorrevole
anticaduta sulla fune di sicurezza.
- Nel caso di tecnica con fune di
sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a mettere in
posizione di blocco la fune di sicurezza
nel discensore autofrenante EN341-A o nel
dispositivo assicuratore autofrenante,
verificandone il corretto tensionamento.
Se necessario all’esecuzione del lavoro,
l’operatore si collega opportunamente alla struttu-
38
ra con un cordino di posizionamento
regolabile EN 358, in modo da essere correttamente
posizionato. Dovrà individuare o
realizzare il punto di ancoraggio necessario al collegamento
del cordino di posizionamento.
Se necessario all’esecuzione del lavoro,
l’operatore installa e collega il seggiolino ergonomico,
o la piattaforma di lavoro, e si posiziona
regolando le tensione del suo collegamento
alla fune di lavoro, in modo da non
gravare direttamente su di essa con il proprio peso,
ma sul seggiolino o sulla piattaforma di
lavoro.
L’operatore esegue il lavoro.
7.5.4.3 Uscita verso l’alto
L’operazione consiste nella risalita della
fune di lavoro,
mediante dispositivi di trattenuta adatti.
Si distinguono
due tecniche diverse, che differiscono tra
di loro per il
dispositivo bloccante di sospensione
utilizzato, mentre
per il dispositivo bloccante di trazione
si usa in entrambi
i casi la maniglia bloccante:
- la prima prevede l’uso dello stesso
discensore autofrenante
EN341-A, utilizzato come dispositivo di
discesa nella fase di accesso dall’alto
verso il basso,
come bloccante automatico per gli arresti
in sospensione.
In questo caso non vi è svincolo
dell’operatore
dal dispositivo di discesa che lo collega
alla
fune di lavoro durante tutte le fasi di
discesa, posizionamento
e risalita. Questo costituisce un elemento
di ulteriore sicurezza di manovra per
l’operatore,
ma la tecnica di risalita, che è quella
descitta
come risalita occasionale, è più lenta e
faticosa,
dunque non adatta a tratti molto lunghi;
- la seconda prevede l’uso di un bloccante
ventrale
EN567 come dispositivo bloccante di
sospensione
e ciò rende molto veloce e meno faticosa
la risalita
della fune. Questo deve essere collegato
sulla fune
di lavoro al posto del discensore
autofrenante
EN341-A e ciò comporta un’operazione di
scambio
dei due dispositivi sulla fune di lavoro,
mentre l’operatore
vi è sospeso. Per tale operazione è
necessario
un doppio cordino EN354 di collegamento,
con un capo più lungo e uno più corto.
- Si deve notare, a proposito dell’uso
della maniglia
bloccante EN567 che questa non costituisce
protezione anticaduta o elemento di trattenuta
del corpo, ma solo appoggio per la staffa
di appoggio per il/i piede/i, in quanto
è la fune di sicurezza a garantire tale
funzione di protezione. Non è quindi necessario
un collegamento di protezione tra la
maniglia bloccante e l’imbracatura.
- Nel caso invece di lavoro con una sola
fune la maniglia bloccante EN567 diventa dis-
39
Uso della corda per la risalita
senza aiuto della struttura
positivo di trattenuta del corpo e deve
essere collegata all’imbracatura con un cordino
EN354 di lunghezza adeguata.
L’operatore verifica il corretto
tensionamento della fune di sicurezza e controlla che il
dispositivo
anticaduta di tipo guidato su linea di
ancoraggio flessibile EN 353-2 sia libero di
scorrere sulla fune di sicurezza.
- Nel caso di tecnica con fune di
sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a sbloccare
opportunamente la fune nel discensore
autofrenante EN341-A o nel dispositivo assicuratore
autofrenante, mantenendo comunque la
funzione di freno della fune attivata.
Se l’operatore era posizionato in
sospensione sulla fune di lavoro con il discensore EN 341-A,
deve provvedere ad inserire sulla fune di
lavoro il bloccante ventrale EN567 e a svincolarsi
dal discensore, mantenendo la sua
sospensione sulla fune di lavoro sempre garantita da
due dispositivi di trattenuta:
- spinge verso l’alto la maniglia
bloccante, che deve essere collegata all’attacco anticaduta
anteriore dell’imbracatura con un cordino
EN354 di lunghezza adeguata;
- inserisce la fune di lavoro che esce dal
discensore EN341-A nel bloccante ventrale
EN567 collegato all’attacco di
posizionamento centrale dell’imbracatura;
- si solleva sulla staffa e collega il
cordino EN354 corto alla maniglia bloccante, riposizionandosi
su questo cordino e liberando dal suo peso
il discensore autofrenante
EN341-A;
- scollega la fune di lavoro dal
discensore autofrenante EN341-A;
- fa scorrere nel bloccante ventrale EN567
tutta la fune di lavoro che è rimasta lenta, in
modo che il tratto di fune tra i due
bloccanti ventrale e maniglia sia disteso;
- si solleva di nuovo sulla staffa quel
tanto che basta a scollegare il cordino corto EN354
dalla maniglia bloccante EN567;
- si riposiziona sulla fune di lavoro
tramite il bloccante ventrale e inizia la risalita della
fune di lavoro con il movimento alternato
dei due bloccanti;
- ad ogni manovra di autosollevamento
sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del
dispositivo anticaduta sulla fune di
sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da
parte dell’assistente nel caso di fune
scorrevole assistita.
Se l’operatore era posizionato in piedi,
senza essere sospeso sulla fune di lavoro, ma collegato
con il discensore EN 341-A:
- provvede ad inserire sulla fune di
lavoro il bloccante ventrale EN567 e a svincolarsi dal
discensore, collega la maniglia bloccante,
si dispone in tensione sulla fune di lavoro
con il bloccante ventrale e inizia la
risalita della fune di lavoro con il movimento alternato
dei due bloccanti;
- ad ogni manovra di autosollevamento
sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del
dispositivo anticaduta sulla fune di
sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da
parte dell’assistente nel caso di fune
scorrevole assistita.
Prima di iniziare la risalita della fune
di lavoro, l’operatore scollega l’eventuale cordino di
posizionamento regolabile EN 358 con il
quale si era vincolato alla struttura.
- Nel caso di tecnica con fune di
sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a far
scorrere la fune di sicurezza nel
dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune
sia sempre moderatamente tesa nel tratto
di collegamento tra il punto di ancoraggio
e l’operatore.
40
- Nel caso di calata/recupero assistita
l’operatore non è in grado autonomamente di risalire
lungo la fune di lavoro, ma deve essere
issato dall’alto dall’assistente che ne controlla
la discesa.
- La tecnica della fune scorrevole
manovrata dall’assistente (come pure nel caso di entrambe
le funi scorrevoli) deve prevedere
l’installazione di un sistema di recupero manovrabile
dall’assistente.
- Il sistema di recupero deve essere
collegabile ad una delle funi in tensione tramite un
bloccante EN567 e deve avere un rapporto
di riduzione del carico da sollevare tale da
poter essere manovrato da un solo
assistente (almeno 1:3).
L’operatore raggiunge il punto di uscita
in alto e si porta in una posizione sicura prima di
scollegarsi dalle funi.
- Nel caso che la posizione di arrivo al
punto di uscita in alto non sia sicura, l’operatore,
prima di scollegarsi dalle funi deve
predisporre il collegamento, tramite un dispositivo
anticaduta apposito, con un punto o una
linea di ancoraggio appositamente
predisposti.
7.5.5 Accesso dal basso con uscita verso
il basso
Sono possibili due casi di accesso dal
basso con uscita verso il basso:
• accesso con funi già installate: la
tecnica prevede la risalita e poi la discesa della fune di
lavoro. Si tratta del caso opposto a
quello di accesso dall’alto con uscita in alto, con utilizzo
delle stesse tecniche già descritte;
• accesso senza possibilità di installare
le funi dall’alto: la tecnica prevede la progressione
dal basso ed il recupero delle funi al
termine del lavoro. Questa tecnica espone l’operatore
ad un rischio di caduta dall’alto
contenuto entro un dislivello di arresto della caduta
non superiore a 1,50 m, senza tenere conto
dell’eventuale prolungamento del sistema
di dissipazione dell’energia cinetica
dell’assorbitore.
- Accesso dal basso con tecnica di
scalata: per esigenze particolari di accesso dal basso
(per esempio pareti rocciose), dove non
risulta possibile applicare la tecnica di progressione
dal basso come sopra indicata, si deve
ricorrere a specifiche figure professionali
,che operando secondo la tecnica
alpinistica possano assicurare la corretta installazione
delle funi per gli altri lavoratori, e lo
smontaggio delle stesse funi al termine
del lavoro.
7.5.6 Progressione dal basso senza fune
installata
S’installano e si verificano i sistemi di
ancoraggio per la fune di lavoro e per la fune di sicurezza.
Viene presa in considerazione solo la
manovra della fune di sicurezza per la progressione.
La fune di lavoro può essere installata
sia dal basso (fune scorrevole) che dall’alto (fune
bloccata).
Si devono predisporre le funi di lunghezza
sufficiente a poter calare l’operatore fino al punto
di partenza, da qualsiasi posizione posta
tra il punto più alto che può essere raggiunto
dall’operatore e quello di uscita.
Si installa l’ancoraggio per la fune di
intervento e/o per il sistema di recupero.
Prima di installare le funi si verifica la
corretta disposizione su ognuna di esse della termi-
41
nazione finale di sicurezza.
Si collega al sistema di ancoraggio della
fune di sicurezza un discensore autofrenante EN
341-A o un dispositivo assicuratore
autofrenante.
Si collega il capo libero della fune di
sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura dell’operatore
tramite un assorbitore di energia EN355.
Si inserisce la fune di sicurezza, dal
lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore
o assicuratore.
L’operatore risale la struttura disponendo
punti di ancoraggio in modo tale da poter limitare
l’altezza di caduta a meno di 1,5 m tra un
punto e il punto precedente, collegandovi la
fune in modo scorrevole.
L’assistente fa scorrere la fune di
sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa
fune sia sempre moderatamente tesa nel
tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio
e l’operatore.
Raggiunto il luogo stabilito, l’operatore
può installare le funi necessarie e disporre la fune
di sicurezza nel modo più utile alla
prosecuzione del lavoro.
- La tecnica di progressione dal basso con
fune di sicurezza offre, rispetto alla più semplice
tecnica del doppio cordino anticaduta, la
costante possibilità di recupero verso
il basso dell’operatore in caso di
necessità.
7.5.7 Il fattore di caduta
Rapporto tra il dislivello di caduta e la
lunghezza di fune che assorbe la forza di arresto della
caduta.
Il
fattore di caduta
è l’elemento di valutazione della capacità
di assorbimento dell’energia
cinetica di una caduta da parte del tratto
di fune che serve ad arrestare la caduta.
Per ogni tipo di materiale utilizzato per
la realizzazione della fune, più risulta alto il fattore
di caduta minore è la capacità di
assorbimento dell’energia da parte della fune.
Il massimo fattore di caduta possibile con
un cordino collegato ad un ancoraggio fisso è 2,
cioè una caduta lunga il doppio della
lunghezza del cordino. Nel lavoro con funi intervengono
in genere lunghezze del tratto di fune di
molto superiori all’altezza di caduta, che riducono
nettamente il fattore di caduta.
Le funi semistatiche EN1891 assorbono in
sicurezza cadute fino al fattore 0,3 e resistono in
sicurezza a cadute di fattore 1, ma
possono addirittura rompersi nel caso di fattore di caduta
2. Oltre il fattore di caduta 0,3 la forza
di arresto della caduta deve essere dissipata tramite
un assorbitore di energia.
Nel lavoro con funi il momento operativo
in cui si possono generare caduta di fattore superiore
a 1 è la partenza dall’alto, o da un punto
di frazionamento.
- Se per esempio un operatore sospeso a 5
m di fune fa una caduta di 1 m perché si
era posizionato in piedi senza mettere in
tensione la fune, il fattore di caduta è f =
(1/5) = 0,2.
- Se per esempio un operatore in partenza
dal punto di accesso in alto ha 2 m di fune
tra il suo discensore e il punto di
ancoraggio, e si trova 0,5 m più in alto del livello del
punto di ancoraggio, in caso di caduta
(0,5 m + 0,5 m = 1,0 m) viene sottoposto ad
un fattore di caduta pericoloso per la sua
incolumità: f = (1/2) = 0,5.
|