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Decreto Legislativo 8 luglio 2003, n.235: Attuazione della direttiva 2001/45/CE

PRESENTAZIONE  

TECNICHE E PROCEDURE OPERATIVE

7.1 Obiettivi

Le tecniche e le procedure da seguire per accedere, posizionarsi ed uscire dal luogo di lavoro

sono finalizzate a:

realizzare la completa autonomia dell’operatore nel muoversi in sicurezza lungo le funi;

- con il termine “autonomia dell’operatore” s’intende che lo stesso deve essere in grado

di scendere lungo la fune manovrando il discensore, posizionarsi operando il bloccaggio

sulla fune e risalire autonomamente utilizzando appositi dispositivi bloccanti,

ovvero discendere fino alla base della struttura operando con il discensore;

garantire la possibilità, in caso del sopraggiungere di uno stato di emergenza, di poter raggiungere

l’operatore da parte di un assistente, oppure deve essere garantita la possibilità,

sempre da parte di uno o più assistenti, di recuperare verso l’alto e/o calare verso il basso

l’operatore in difficoltà, anche senza la collaborazione dello stesso;

- le modalità operative devono prevedere l’intervento dell’assistente solo come ulteriore

sicurezza o gestione di uno stato di emergenza, sia che debba manovrare una delle

due funi dell’operatore, sia che debba disporre rapidamente una ulteriore fune di

intervento o collegare un sistema di recupero ad una delle funi;

- tra i compiti dell’assistente è previsto quello di poter intervenire per far fronte ad uno

stato di emergenza, se l’operatore commette un errore o si verifica un malfunzionamento

dei dispositivi o un incidente;

garantire la possibilità, sempre e comunque, di evacuare il posto di lavoro in modo rapido

anche senza la collaborazione dell’operatore;

avere sempre la possibilità di poter porre rimedio ad un errore di utilizzo da parte dell’operatore,

o di poter far fronte all’eventuale malfunzionamento di uno dei dispositivi;

- devono essere privilegiati quei dispositivi che garantiscono la sicurezza anche contro

errori di manovra da parte dell’operatore e che sono di più facile manovrabilità.

7.2 Generalità

Nei lavori con funi, in funzione del tipo di attrezzature

di lavoro adottate, devono essere individuate

le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori

insiti nelle attrezzature in questione.

Devono essere sempre previste e installate (salvo casi particolari successivamente descritti)

almeno due funi ancorate separatamente, una per l’accesso, la discesa ed il sostegno

(fune di lavoro) e l’altra con funzione di dispositivo ausiliario (fune di sicurezza).

Le due funi possono avere colori diversi per facilitarne l’identificazione.

Normalmente le due funi vengono distese lungo la struttura, calandole dall’alto. Nel caso

ci sia pericolo di danneggiamento dei tratti di fune distesi al di sotto dell’operatore, la fune

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di lavoro dovrà essere tenuta in un apposito sacco e l’operatore la svolgerà automaticamente

durante la discesa sulla fune stessa, mentre per la fune di sicurezza sarà preferibile

adottare la tecnica della fune scorrevole manovrata da un assistente.

Entrambe le funi di lavoro e di sicurezza devono essere adeguatamente protette dal contatto

contro le parti taglienti e gli spigoli vivi della struttura sulla quale sono sistemate.

•Su strutture molto articolate può rendersi necessaria l’applicazione della tecnica del

frazionamento, che permette di isolare un tratto di fune su una parte di struttura, rispetto

al tratto seguente di fune su un’altra parte della struttura.

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Tecnica del frazionamento:

consente anche di evitare sfregamenti

contro le superfici abrasive

e gli spigoli vivi

Accesso alla discesa

Le funi di sicurezza e di lavoro non devono essere mai utilizzate per la movimentazione dei

carichi e viceversa.

Gli operatori devono indossare un’adeguata imbracatura di sostegno, sempre collegata ad

almeno una delle due funi in ogni manovra o passaggio.

La fune di lavoro dev’essere munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dev’essere

dotata di un sistema autobloccante volto a evitare la caduta nel caso in cui l’utilizzatore perda

il controllo dei propri movimenti. Questa condizione di sicurezza si realizza con discensori

EN341-A e bloccanti EN566.

•In alternativa la fune di lavoro, per esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi,

può essere disposta anche come fune scorrevole in un dispositivo di discesa autofrenante

EN341-A, manovrata da un assistente.

La fune di sicurezza deve essere munita di un dispositivo contro le cadute in grado di seguire

sempre, assecondandoli, gli spostamenti del lavoratore. Questa condizione di sicurezza

si realizza con anticaduta scorrevoli su linea di ancoraggio flessibile EN353-2.

In alternativa la fune di sicurezza, per esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi,

può essere disposta anche come fune scorrevole in un dispositivo assicuratore autofrenante,

manovrata da un assistente.

Al fine di minimizzare o, possibilmente, di annullare del tutto l’altezza di caduta, le parti di

funi che si vengono a trovare al di sopra dell’operatore devono essere sempre distese completamente

e l’operatore, durante i suoi spostamenti mentre è collegato alle funi, deve verificare

sempre tale condizione.

Durante lo svolgimento del lavoro in quota con funi un assistente deve sempre sorvegliare

le operazioni da una posizione che gli permetta di intervenire immediatamente, sia per

prestare aiuto ad uno degli operatori che si dovesse trovare in difficoltà, sia per provvedere

alla movimentazione del materiale necessario ai vari operatori.

•Nel caso in cui l’assistente debba trovarsi esposto al rischio di caduta dall’alto, dovrà

essere debitamente garantita anche la sua sicurezza con i dispositivi necessari.

•Nel caso in cui l’assistente debba svolgere un ruolo attivo nella manovra delle funi, dovrà

essere dotato di tutti i dispositivi necessari a rendere autonoma la sua manovra con

la fune di intervento.

Particolare attenzione va posta sul fatto che, indipendentemente dal grado di abilità dell’operatore

che si sposta sulla fune, tutto il sistema dovrà essere comunque strutturato nel modo

più semplice possibile, sia dal punto di vista del numero dei dispositivi utilizzati che della

loro manovrabilità da parte dell’operatore che, non va dimenticato, usa il sistema per

svolgere un’attività lavorativa.

•Devono essere privilegiati quei sistemi che richiedono un minor numero di manovre

dei dispositivi, purché con un livello di protezione equivalente, con un vantaggio per

la sicurezza complessiva dell’operatore rispetto ai rischi di errori di manovra.

Gli attrezzi e gli accessori che devono essere utilizzati dai lavoratori durante il lavoro con

funi devono essere agganciati alla loro imbracatura di sostegno o al sedile o ad altro strumento

idoneo, purché non costituiscano fonte di rischio per l’operatore a causa del loro

peso e/o ingombro.

Durante l’uso degli attrezzi, questi devono essere vincolati adeguatamente, in modo da non

poter cadere.

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In circostanze eccezionali in cui, tenuto conto della valutazione dei rischi, l’uso di una seconda

fune renderebbe il lavoro oggettivamente più pericoloso, potrà essere ammesso l’uso

della sola fune di lavoro, a condizione che sia possibile adottare misure di sicurezza almeno

equivalenti, quali la maggior protezione della fune stessa, la possibilità di recuperare

rapidamente l’operatore (anche per mezzo della stessa fune di lavoro), il controllo visivo

costante dell’operatore da parte di un assistente e che l’uso dell’unica fune sia limitato

alle sole fasi di spostamento lungo la fune stessa.

7.3 Ancoraggi

7.3.1 Generalità sugli ancoraggi

Tutti i sistemi e/o i dispositivi di protezione individuale

contro le cadute dall’alto devono essere collegati

a punti di ancoraggio sicuri.

I punti di ancoraggio possono ritenersi sicuri se realizzati con ancoraggi conformi alla norma

EN 795, o con accorgimenti di maggior sicurezza e resistenza oltre alla norma.

I punti di ancoraggio sicuri possono essere costituiti da sistemi di ancoraggio più complessi,

comprendenti uno o più ancoraggi e DPI di protezione delle cadute, collegati opportunamente

tra di loro.

Gli ancoraggi destinati alla protezione individuale devono essere resi riconoscibili chiaramente

e deve esserne indicato l’uso esclusivo per la funzione suddetta.

Non si deve mai sottoporre un ancoraggio di un sistema anticaduta ad una prova dinamica

di resistenza.

Le informazioni che vengono fornite nella presente linea guida riguardo alla realizzazione

dei punti di ancoraggio sono solo indicative e non possono sostituire la documentazione

fornita dal fabbricante dell’ancoraggio che viene utilizzato a corredo del prodotto per l’uso,

l’installazione e la marcatura.

7.3.2 Ancoraggi delle funi

Gli ancoraggi devono essere definiti in fase di progetto del lavoro.

Le funi di lavoro e di sicurezza devono essere collegate separatamente a punti di ancoraggio

sicuri.

•Per realizzare i punti di ancoraggio sicuri le funi di lavoro e di sicurezza devono essere

ancorate mediante appositi dispositivi a strutture in grado di sopportare:

- il peso dell’operatore;

- il peso delle attrezzature di lavoro;

- il peso di un eventuale soccorritore;

- le eventuali sollecitazioni dinamiche di una caduta protetta da un dispositivo ad assorbimento

di energia cinetica.

I sistemi di ancoraggio delle funi possono essere realizzati come punto di ancoraggio fisso

o punto di ancoraggio sbloccabile, cioè dotato di appositi dispositivi già montati sulla

fune che consentano di calare l’operatore in basso, ovvero di recuperarlo verso l’alto, nel

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caso del sopraggiungere di una situazione di emergenza.

•Nel caso di funi collegate a punti di ancoraggio fissi, dovrà essere predisposto un apposito

ulteriore punto di ancoraggio per la fune di emergenza.

•Nel caso di funi collegate a punti di ancoraggio sbloccabili, la lunghezza delle funi dovrà

essere calcolata in modo da consentire la calata dell’operatore fino a terra, o comunque

fino al punto di uscita dal luogo di lavoro con funi.

Ove possibile è preferibile l’uso degli ancoraggi sbloccabili, che determina una maggior rapidità

e facilità di intervento nella procedura di emergenza.

7.3.3 Protezione delle funi

Le funi devono essere adeguatamente protette dal rischio di taglio o di lacerazione dovuto

al contatto con la struttura.

Per proteggere le funi in tensione non soggette a scorrimento si devono usare appropriati

sistemi di protezione (guaine, tubi, manichette usate, teli).

Per proteggere le funi soggette a scorrimento si devono usare degli appositi apparecchi

scorri-fune (rulliere, canali di scorrimento).

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Posizionamento

e protezione anticaduta

7.3.4 Classificazione degli ancoraggi

La norma tecnica EN 795 classifica gli ancoraggi nel seguente modo:

Classe Tipo di ancoraggio Esempio

A1 Strutturale per superfici verticali, Tassello per calcestruzzo

orizzontali e inclinate

A2 Strutturale per tetti inclinati Piastra con occhiello

B Provvisorio trasportabile Anello di fettuccia, treppiede,

barra di contrasto

C Con linea di assicurazione Linea di vita in cavo metallico

flessibile orizzontale

D Con rotaia di assicurazione Binario con carrello

rigida orizzontale

E Corpo morto per superfici orizzontali Blocco con occhiello

Gli ancoraggi di classe B ed E, realizzati e provati in modo conforme alla norma EN 795,

posseggono la presunzione di conformità ai requisiti minimi di sicurezza di cui all’allegato

II del D.Lgs. 475/92

Prima dell’installazione, la compatibilità con la struttura di supporto di tutti gli ancoraggi

deve essere soggetta a verifica per ogni singola fattispecie.

7.3.5 Realizzazione degli ancoraggi

La realizzazione dei punti di ancoraggio per ogni

lavoro con funi deve essere prevista nel piano operativo

di sicurezza e deve avvenire sotto il controllo

e la verifica di un preposto.

Raccomandazioni per l’installazione sono fornite, per le varie classi, nell’appendice informativa

della norma EN 795.

Per gli ancoraggi fissi,di qualsiasi tipo,deve essere eseguita una installazione a regola d’arte.

Quando necessario deve inoltre essere verificata, mediante calcoli, la resistenza della

struttura di supporto utilizzata. Se non sono note le caratteristiche tecniche dell’elemento

costituente la struttura portante, è necessario realizzare, a parte, delle prove di resistenza

statica e dinamica su un campione di struttura con un campione di ancoraggio.

Per gli ancoraggi provvisori trasportabili devono essere previste le necessarie precauzioni

in relazione alla superficie di contatto e alla resistenza del supporto utilizzato per la loro

applicazione. Inoltre devono essere conservati e verificati in base alle indicazioni fornite

dal fabbricante nella nota informativa allegata al prodotto.

L’elemento di collegamento tra gli elementi costituenti un sistema di ancoraggio e/o tra il

punto di ancoraggio e le funi deve essere costituito da connettori conformi alla norma EN

362 o alla norma EN 12275-Q, comunque con resitenza sull’asse maggiore non inferiore a

25 KN.

Se il sistema di ancoraggio è costituito da due o più ancoraggi, questi devono essere collegati

tra di loro in modo appropriato.

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7.4 Posizionamento dell’operatore

Quando l’operatore raggiunge il punto lungo le funi in cui eseguire il lavoro, deve posizionarsi

sulla fune di lavoro. Quel punto costituisce temporaneamente il suo luogo di lavoro.

L’operatore si posiziona sulla fune di lavoro tramite un bloccaggio del discensore e provvede

a mettere in tensione, compatibilmente con la propria posizione di lavoro, il dispositivo

scorrevole anticaduta sulla fune di sicurezza.

- Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole manovrata da un assistente, sarà

l’assistente che provvederà a mettere in posizione di blocco la fune di sicurezza, verificandone

il corretto tensionamento.

Se il bloccaggio sulla fune di lavoro non garantisce la posizione corretta all’operatore, a

causa dei movimenti della fune rispetto al punto di ancoraggio, l’operatore dovrà vincolarsi

opportunamente verso la struttura con un cordino di posizionamento regolabile, in modo

da essere correttamente posizionato per l’effettuazione del lavoro.

Nel caso di lavori che comportano lunghi posizionamenti in sospensione su fune, è necessario

l’utilizzo d’imbracature ergonomiche con seggiolino incorporato, ovvero l’installazione

di appositi seggiolini ergonomici appesi alla fune di lavoro tramite bloccanti facilmente

regolabili.

- In questo caso il posizionamento dell’operatore sulla fune di lavoro deve essere regolato

in modo che il peso dell’operatore stesso gravi sul seggiolino e non sull’imbracatura.

Ove necessario, e quando è possibile, occorre installare una piattaforma che consenta all’operatore

di lavorare in piedi, mantenendo il collegamento alla fune di lavoro ed alla fune di

sicurezza regolati in modo da consentire all’operatore di scaricare il peso sulla piattaforma.

Quando, a seguito della valutazione dei rischi, si evidenzia il rischio di danneggiamento

della fune di lavoro, a causa della lavorazione svolta o degli attrezzi usati dall’operatore, è

necessario, durante la fase di posizionamento e svolgimento del lavoro, di applicare in

parallelo ad una delle due funi, nel tratto di collegamento con l’imbracatura dell’operatore,

un cordino EN354 resistente al danneggiamento e di lunghezza appropriata, collegato sulla

fune tramite un bloccante EN567.

7.5 Metodi di accesso

7.5.1 Generalità

Gli esempi che seguono illustrano gli schemi tipici di installazione delle funi e dei dispositivi

di protezione individuale nelle tre tipologie operative prospettate.

L'uso di schemi diversi da quelli illustrati dovrà garantire in ogni caso un utilizzo corretto e

sicuro delle attrezzature da parte dei lavoratori.

Tali schemi possono essere adattati alle diverse situazioni di lavori con funi la cui tipologia

di intervento è simile a quella descritta, avendo cura di adottare sempre criteri di esecuzione

e misure di sicurezza tali da garantire i principi di autonomia, evacuazione e possibilità

di intervento in caso di emergenza.

L’elemento fondamentale in ogni sistema di lavoro con funi resta l’operatore e la sua pos-

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sibilità di svolgere il proprio lavoro in piena autonomia e senza rischi per la sua salute, ma

anche in perfetta coordinazione con gli altri lavoratori operanti nello stesso momento.

Deve essere prevista la possibilità di intervenire urgentemente in aiuto dell’operatore, dati

i rischi per la salute che una prolungata posizione inerte in sospensione può generare .

Il prospetto seguente riassume i principi di impostazione dell’uso delle funi, considerando

le possibilità di recupero che devono essere previste.

- Nei casi di accesso dall’alto, si deve sempre prevedere la possibilità di installare una ulteriore

fune di intervento, che consenta la discesa di un assistente fino alla posizione dell’operatore.

Deve essere pertanto predisposto un punto di ancoraggio riservato a tale fune.

Le modalità e i dispositivi da adottare sono descritti con maggior dettaglio nei paragrafi che

seguono.

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Dispositivi

sulle funi ai fini

del recupero

Accesso

al luogo

di lavoro

Uscita

dal luogo

di lavoro

Fune di

lavoro e di

sicurezza

Posizione

di

assistenza

Strategia

di

recupero

Sistema con carrucole

e bloccanti,

possibilmente già in

posizione, collegabile

sulla fune disponibile

per il recupero + fune

di intervento

Dall’ALTO

Dal BASSO

In ALTO

Semistatica

EN 1891-A

——-

Lunghezza

che copre

il dislivello

operativo

In ALTO

Deve essere

possibile

recuperare

dall’alto

l’operatore

e, se serve,

poterlo

raggiungere

Discensore

autofrenante con

sistema di bloccaggio,

già in posizione sulla

fune come ancoraggio

sbloccabile + fune

di intervento

In BASSO

Semistatica

EN 1891-A

——-

Lunghezza

che copre

l’esigenza

di calata

In ALTO

o

in BASSO

Deve essere

possibile

calare verso

il basso

l’operatore

e, se serve,

poterlo

raggiungere

Discensore

autofrenante con

sistema di bloccaggio,

già in posizione sulla

fune come ancoraggio

sbloccabile

In BASSO

Semistatica

EN 1891-A

+

Eventuale

assorbitore

di energia

sull’

imbracatura

———

Lunghezza

che copre

l’esigenza

di calata

In BASSO

Deve essere

possibile

calare verso

il basso

l’operatore

e, se serve,

poterlo

raggiungere

7.5.2 Scelta del metodo

La scelta del metodo operativo deve essere fatta in base alla valutazione dei rischi:

La manovra autonoma dell’operatore prevede l’uso di funi fisse, con possibilità di ancoraggi

delle funi fissi o sbloccabili per una o per entrambe le funi di lavoro e di sicurezza.

La manovra assistita dell’operatore prevede l’uso di una fune fissa e di una scorrevole, manovrata

opportunamente dall’assistente, o di entrambe le funi scorrevoli, nel qual caso

quella di lavoro è direttamente manovrata dall’assistente e quella di sicurezza scorre autonomamente

in un dispositivo ad arresto automatico.

La scelta del metodo delle funi fissate è quella finalizzata alla completa autonomia operativa

dell’operatore.

La scelta del metodo della fune scorrevole manovrata dall’assistente si rende necessaria

nei casi in cui l’operatore ha l’esigenza di avere le mani libere durante le fasi di spostamento

sulle funi, come pure nei casi in cui non è possibile distendere le funi al disotto

dell’operatore.

7.5.3 Accesso dall’alto con uscita verso il basso

7.5.3.1 Accesso dall’alto

S’installano e si verificano i sistemi di ancoraggio per la

fune di lavoro e per la fune di sicurezza.

Se si utilizza la tecnica, per una o per entrambe le funi,

dei punti di ancoraggio sbloccabili, si devono predisporre

le funi di lunghezza sufficiente a poter calare l’operatore

fino al punto di uscita, da qualsiasi posizione

posta tra il punto di partenza e quello di uscita.

Si installa l’ancoraggio per la fune di intervento e/o per

il sistema di recupero.

Si fissa il capo della fune di lavoro al proprio sistema di

ancoraggio e la si cala.

Si fissa il capo della fune di sicurezza al proprio sistema

di ancoraggio e la si cala, debitamente contrappesata nel

caso di uso di un anticaduta mobile scorrevole sulla fune

stessa.

Si inserisce sulla fune di sicurezza un dispositivo anticaduta

di tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile EN 353-

2 e lo si collega all’attacco anticaduta dell’imbracatura.

L’operatore si collega alla fune di lavoro tramite un discensore

autofrenante EN 341-A collegato all’attacco

centrale di posizionamento dell’imbracatura.

L’operatore presta attenzione a che le due funi siano in

tensione, prima di affidarsi alla sospensione su di esse.

L’operatore si mette in tensione con il discensore sulla

fune di lavoro.

L’operatore si cala autonomamente sulla fune di lavoro,

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posizionamento verticale

con 2 corde:

una di posizionamento

e spostamento, una di sicurezza

per mezzo del discensore, controllando che il dispositivo anticaduta mobile scorra liberamente

sulla fune di sicurezza.

• Variante in caso di fune di sicurezza scorrevole manovrata dall’assistente:

- Si collega al sistema di ancoraggio della fune di sicurezza un discensore autofrenante

EN 341-A o un dispositivo assicuratore autofrenante.

- Si collega il capo libero della fune di sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura

dell’operatore.

- Si inserisce la fune di sicurezza, dal lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore

o assicuratore, lasciando il collegamento con l’operatore più corto possibile.

- Mentre l’operatore si cala autonomamente sulla fune di lavoro, l’assistente provvede a

far scorrere la fune di sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune

sia sempre moderatamente tesa nel tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio

e l’operatore.

- Allo stesso modo l’assistente recupera la fune di sicurezza, facendola scorrere al contrario

nel dispositivo predisposto, nel caso di risalita occasionale dell’operatore verso

l’alto.

• Variante in caso di calata/recupero assistita (doppia fune scorrevole):

- Si collega al sistema di ancoraggio della fune di lavoro un discensore autofrenante EN

341-A.

- Si collega il capo libero della fune di lavoro all’attacco centrale di posizionamento dell’imbracatura

dell’operatore.

- Si inserisce la fune di lavoro, dal lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore,

con opportuno rinvio su moschettone, lasciando il collegamento con l’operatore

più corto possibile.

- Si collega al sistema di ancoraggio della fune di sicurezza un dispositivo assicuratore

autofrenante.

- Si collega il capo libero della fune di sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura

dell’operatore.

- Si inserisce la fune di sicurezza, dal lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo assicuratore,

lasciando il collegamento con l’operatore più corto possibile.

- L’assistente manovra il dispositivo discensore, calando l’operatore con la fune di lavoro.

La discesa dell’operatore fa scorrere automaticamente la fune di sicurezza nel

dispositivo assicuratore, che entra in funzione solo nel caso di scorrimento troppo rapido.

L’assistente provvede a controllare, ed eventualmente a sbloccare, il dispositivo

assicuratore.

• Risalita occasionale dell’operatore autonoma:

- Anche nel caso di accesso dall’alto con uscita in basso l’operatore può avere bisogno

occasionalmente di effettuare una breve risalita per esigenze di lavoro o di riposo.

- Senza scollegare il dispositivo di discesa, l’operatore dispone sulla fune di lavoro un

dispositivo bloccante da risalita EN 567, preferibilmente con impugnatura a maniglia,

con una staffa per l’appoggio del piede collegata al bloccante.

- Facendo presa con la mano sul bloccante e spingendo con il piede sulla staffa, si solleva

lungo la fune di lavoro, recuperando allo stesso tempo con l’altra mano la fune

stessa al contrario nel discensore.

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- Si riposiziona sul discensore, spinge in alto il bloccante sulla fune di lavoro, sollevando

il ginocchio, e ripete la manovra precedente e così via fino a raggiungere la posizione

voluta.

- Ad ogni manovra di autosollevamento sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del

dispositivo anticaduta sulla fune di sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da

parte dell’assistente nel caso di fune scorrevole assistita.

• Risalita occasionale dell’operatore assistita:

- Nel caso di calata/recupero assistita l’operatore non è in grado autonomamente di risalire

lungo la fune di lavoro, ma deve essere issato dall’alto dall’assistente che ne controlla

la discesa.

- La tecnica della fune scorrevole manovrata dall’assistente (come pure nel caso di entrambe

le funi scorrevoli) deve prevedere l’installazione di un sistema di recupero manovrabile

dall’assistente.

- Il sistema di recupero deve essere collegabile ad una delle funi in tensione tramite un

bloccante EN567 e deve avere un rapporto di riduzione del carico da sollevare tale da

poter essere manovrato da un solo assistente (almeno 1:3).

7.5.3.2 Posizionamento

Raggiunto il luogo di lavoro, l’operatore attiva il bloccaggio del discensore autofrenante EN

341-A sulla fune di lavoro. Tale funzione di bloccaggio può essere già prevista nel funzionamento

del discensore.

L’operatore provvede a mettere in tensione, compatibilmente con la propria posizione di

lavoro, il dispositivo scorrevole anticaduta sulla fune di sicurezza.

•Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a mettere

in posizione di blocco la fune di sicurezza nel discensore autofrenante o nel dispositivo

assicuratore autofrenante, verificandone il corretto tensionamento.

•Nel caso di tecnica di calata/recupero assistita, l’assistente provvede a mettere in posizione

di blocco la fune di lavoro nel discensore autofrenante e la fune di sicurezza nel

dispositivo assicuratore autofrenante, verificandone il corretto tensionamento.

Se necessario all’esecuzione del lavoro, l’operatore si collega opportunamente alla struttura

con un cordino di posizionamento regolabile EN 358, in modo da essere correttamente

posizionato. Dovrà individuare o realizzare il punto di ancoraggio necessario al collegamento

del cordino di posizionamento.

Se necessario all’esecuzione del lavoro, l’operatore installa e collega il seggiolino ergonomico,

o la piattaforma di lavoro, e si posiziona regolando le tensione del suo collegamento

alla fune di lavoro, in modo da non gravare direttamente su di essa con il proprio peso,

ma sul seggiolino o sulla piattaforma di lavoro.

L’operatore esegue il lavoro.

7.5.3.3 Uscita verso il basso

L’operatore verifica il corretto tensionamento della fune di sicurezza e controlla che il dispositivo

anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile EN 353-2 sia libero di

scorrere sulla fune di sicurezza.

Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a sbloccare op-

36

portunamente la fune nel discensore autofrenante EN341-A o nel dispositivo assicuratore

autofrenante, mantenendo comunque la funzione di freno della fune attivata.

L’operatore si mette in tensione con il discensore EN 341-A sulla fune di lavoro, nel caso

durante il lavoro non sia rimasto in sospensione sul discensore stesso.

L’operatore scollega l’eventuale cordino di posizionamento regolabile EN 358 con il quale

si era vincolato alla struttura.

L’operatore sblocca il discensore e si cala autonomamente sulla fune di lavoro, per mezzo

del discensore EN 341-A, controllando che il dispositivo anticaduta mobile EN 353-2 scorra

liberamente sulla fune di sicurezza.

•Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a far scorrere

la fune di sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune sia

sempre moderatamente tesa nel tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio e l’operatore.

L’operatore raggiunge la base e si porta in una posizione sicura prima di scollegarsi dalle funi.

• Nel caso che la posizione di arrivo alla base non sia sicura, l’operatore, prima di scollegarsi

dalle funi deve predisporre il collegamento, tramite un dispositivo anticaduta

apposito, con un punto o una linea di ancoraggio appositamente predisposti.

7.5.4 Accesso dall’alto con uscita verso l’alto

7.5.4.1 Accesso dall’alto

S’installano e si verificano i sistemi di ancoraggio per la fune di lavoro e per la fune di sicurezza.

Nel caso di accesso dall’alto con uscita verso l’alto è indispensabile che alla fine delle funi

sia realizzata una terminazione, per evitare la fuoriuscita accidentale o involontaria dei dispositivi

dalle funi stesse.

Se si utilizza la tecnica, per una o per entrambe le funi, dei punti di ancoraggio sbloccabili,

si devono predisporre le funi di lunghezza sufficiente a poter recuperare in alto l’operatore

fino al punto di uscita, da qualsiasi posizione posta tra il punto più basso che può essere

raggiunto dall’operatore e quello di uscita.

Si installa l’ancoraggio per la fune di intervento e/o per il sistema di recupero.

Prima di installare le funi si verifica la corretta disposizione su ognuna di esse della terminazione

finale di sicurezza.

Si fissa il capo della fune di lavoro al proprio sistema di ancoraggio e la si cala.

Si fissa il capo della fune di sicurezza al proprio sistema di ancoraggio e la si cala, debitamente

contrappesata nel caso di uso di un anticaduta mobile scorrevole sulla fune stessa.

Si inserisce sulla fune di sicurezza un dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio

flessibile EN 353-2 e lo si collega all’attacco anticaduta dell’imbracatura.

L’operatore si collega alla fune di lavoro tramite un discensore autofrenante EN 341-A.

L’operatore presta attenzione a che le due funi siano in tensione, prima di affidarsi alla sospensione

su di esse.

L’operatore si mette in tensione con il discensore sulla fune di lavoro.

L’operatore si cala autonomamente sulla fune di lavoro, per mezzo del discensore, controllando

che il dispositivo anticaduta mobile scorra liberamente sulla fune di sicurezza.

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•Variante nel caso si utilizzi il metodo della fune di sicurezza scorrevole manovrata dall’assistente:

- Si collega al sistema di ancoraggio della fune di sicurezza un discensore autofrenante

EN 341-A o un dispositivo assicuratore autofrenante.

- Si collega il capo libero della fune di sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura

dell’operatore.

- Si inserisce la fune di sicurezza, dal lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore

o assicuratore, lasciando il collegamento con l’operatore più corto possibile.

- Mentre l’operatore si cala autonomamente sulla fune di lavoro, l’assistente provvede a

far scorrere la fune di sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune

sia sempre moderatamente tesa nel tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio

e l’operatore.

- Allo stesso modo l’assistente recupera la fune di sicurezza, facendola scorrere al contrario

nel dispositivo predisposto, nel caso di risalita occasionale dell’operatore verso

l’alto o al momento della risalita dell’operatore verso l’uscita in alto.

•Variante in caso di calata/recupero assistita (doppia fune scorrevole):

- La manovra è la stessa descritta in 8.5.3.1

Risalita occasionale dell’operatore:

- Anche nel caso di accesso dall’alto con uscita verso l’alto, l’operatore può avere bisogno

occasionalmente di effettuare una breve risalita per esigenze di lavoro o di riposo,

prima della risalita verso l’uscita in alto.

- Senza scollegare il dispositivo di discesa, l’operatore dispone sulla fune di lavoro un

dispositivo bloccante da risalita EN 567, preferibilmente con impugnatura a maniglia,

con una staffa per l’appoggio del piede collegata al bloccante.

- Facendo presa con la mano sul bloccante e spingendo con il piede sulla staffa, si solleva

lungo la fune di lavoro, recuperando allo stesso tempo con l’altra mano la fune

stessa al contrario nel discensore.

- Si riposiziona sul discensore, spinge in alto il bloccante sulla fune di lavoro, sollevando

il ginocchio, e ripete la manovra precedente e così via fino a raggiungere la posizione

voluta.

- Ad ogni manovra di autosollevamento sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del

dispositivo anticaduta sulla fune di sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da

parte dell’assistente nel caso di fune scorrevole assistita.

7.5.4.2 Posizionamento

Raggiunto il luogo di lavoro, l’operatore attiva il bloccaggio del discensore autofrenante EN

341-A sulla fune di lavoro. Tale funzione di bloccaggio può essere già prevista nel funzionamento

del discensore.

L’operatore provvede a mettere in tensione, compatibilmente con la propria posizione di

lavoro, il dispositivo scorrevole anticaduta sulla fune di sicurezza.

- Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a mettere in

posizione di blocco la fune di sicurezza nel discensore autofrenante EN341-A o nel

dispositivo assicuratore autofrenante, verificandone il corretto tensionamento.

Se necessario all’esecuzione del lavoro, l’operatore si collega opportunamente alla struttu-

38

ra con un cordino di posizionamento regolabile EN 358, in modo da essere correttamente

posizionato. Dovrà individuare o realizzare il punto di ancoraggio necessario al collegamento

del cordino di posizionamento.

Se necessario all’esecuzione del lavoro, l’operatore installa e collega il seggiolino ergonomico,

o la piattaforma di lavoro, e si posiziona regolando le tensione del suo collegamento

alla fune di lavoro, in modo da non gravare direttamente su di essa con il proprio peso,

ma sul seggiolino o sulla piattaforma di lavoro.

L’operatore esegue il lavoro.

7.5.4.3 Uscita verso l’alto

L’operazione consiste nella risalita della fune di lavoro,

mediante dispositivi di trattenuta adatti. Si distinguono

due tecniche diverse, che differiscono tra di loro per il

dispositivo bloccante di sospensione utilizzato, mentre

per il dispositivo bloccante di trazione si usa in entrambi

i casi la maniglia bloccante:

- la prima prevede l’uso dello stesso discensore autofrenante

EN341-A, utilizzato come dispositivo di

discesa nella fase di accesso dall’alto verso il basso,

come bloccante automatico per gli arresti in sospensione.

In questo caso non vi è svincolo dell’operatore

dal dispositivo di discesa che lo collega alla

fune di lavoro durante tutte le fasi di discesa, posizionamento

e risalita. Questo costituisce un elemento

di ulteriore sicurezza di manovra per l’operatore,

ma la tecnica di risalita, che è quella descitta

come risalita occasionale, è più lenta e faticosa,

dunque non adatta a tratti molto lunghi;

- la seconda prevede l’uso di un bloccante ventrale

EN567 come dispositivo bloccante di sospensione

e ciò rende molto veloce e meno faticosa la risalita

della fune. Questo deve essere collegato sulla fune

di lavoro al posto del discensore autofrenante

EN341-A e ciò comporta un’operazione di scambio

dei due dispositivi sulla fune di lavoro, mentre l’operatore

vi è sospeso. Per tale operazione è necessario

un doppio cordino EN354 di collegamento,

con un capo più lungo e uno più corto.

- Si deve notare, a proposito dell’uso della maniglia

bloccante EN567 che questa non costituisce protezione anticaduta o elemento di trattenuta

del corpo, ma solo appoggio per la staffa di appoggio per il/i piede/i, in quanto

è la fune di sicurezza a garantire tale funzione di protezione. Non è quindi necessario

un collegamento di protezione tra la maniglia bloccante e l’imbracatura.

- Nel caso invece di lavoro con una sola fune la maniglia bloccante EN567 diventa dis-

39

Uso della corda per la risalita

senza aiuto della struttura

positivo di trattenuta del corpo e deve essere collegata all’imbracatura con un cordino

EN354 di lunghezza adeguata.

L’operatore verifica il corretto tensionamento della fune di sicurezza e controlla che il dispositivo

anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile EN 353-2 sia libero di

scorrere sulla fune di sicurezza.

- Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a sbloccare

opportunamente la fune nel discensore autofrenante EN341-A o nel dispositivo assicuratore

autofrenante, mantenendo comunque la funzione di freno della fune attivata.

Se l’operatore era posizionato in sospensione sulla fune di lavoro con il discensore EN 341-A,

deve provvedere ad inserire sulla fune di lavoro il bloccante ventrale EN567 e a svincolarsi

dal discensore, mantenendo la sua sospensione sulla fune di lavoro sempre garantita da

due dispositivi di trattenuta:

- spinge verso l’alto la maniglia bloccante, che deve essere collegata all’attacco anticaduta

anteriore dell’imbracatura con un cordino EN354 di lunghezza adeguata;

- inserisce la fune di lavoro che esce dal discensore EN341-A nel bloccante ventrale

EN567 collegato all’attacco di posizionamento centrale dell’imbracatura;

- si solleva sulla staffa e collega il cordino EN354 corto alla maniglia bloccante, riposizionandosi

su questo cordino e liberando dal suo peso il discensore autofrenante

EN341-A;

- scollega la fune di lavoro dal discensore autofrenante EN341-A;

- fa scorrere nel bloccante ventrale EN567 tutta la fune di lavoro che è rimasta lenta, in

modo che il tratto di fune tra i due bloccanti ventrale e maniglia sia disteso;

- si solleva di nuovo sulla staffa quel tanto che basta a scollegare il cordino corto EN354

dalla maniglia bloccante EN567;

- si riposiziona sulla fune di lavoro tramite il bloccante ventrale e inizia la risalita della

fune di lavoro con il movimento alternato dei due bloccanti;

- ad ogni manovra di autosollevamento sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del

dispositivo anticaduta sulla fune di sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da

parte dell’assistente nel caso di fune scorrevole assistita.

Se l’operatore era posizionato in piedi, senza essere sospeso sulla fune di lavoro, ma collegato

con il discensore EN 341-A:

- provvede ad inserire sulla fune di lavoro il bloccante ventrale EN567 e a svincolarsi dal

discensore, collega la maniglia bloccante, si dispone in tensione sulla fune di lavoro

con il bloccante ventrale e inizia la risalita della fune di lavoro con il movimento alternato

dei due bloccanti;

- ad ogni manovra di autosollevamento sulla fune di lavoro controlla lo scorrimento del

dispositivo anticaduta sulla fune di sicurezza, o il recupero della fune di sicurezza da

parte dell’assistente nel caso di fune scorrevole assistita.

Prima di iniziare la risalita della fune di lavoro, l’operatore scollega l’eventuale cordino di

posizionamento regolabile EN 358 con il quale si era vincolato alla struttura.

- Nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, l’assistente provvede a far

scorrere la fune di sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa fune

sia sempre moderatamente tesa nel tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio

e l’operatore.

40

- Nel caso di calata/recupero assistita l’operatore non è in grado autonomamente di risalire

lungo la fune di lavoro, ma deve essere issato dall’alto dall’assistente che ne controlla

la discesa.

- La tecnica della fune scorrevole manovrata dall’assistente (come pure nel caso di entrambe

le funi scorrevoli) deve prevedere l’installazione di un sistema di recupero manovrabile

dall’assistente.

- Il sistema di recupero deve essere collegabile ad una delle funi in tensione tramite un

bloccante EN567 e deve avere un rapporto di riduzione del carico da sollevare tale da

poter essere manovrato da un solo assistente (almeno 1:3).

L’operatore raggiunge il punto di uscita in alto e si porta in una posizione sicura prima di

scollegarsi dalle funi.

- Nel caso che la posizione di arrivo al punto di uscita in alto non sia sicura, l’operatore,

prima di scollegarsi dalle funi deve predisporre il collegamento, tramite un dispositivo

anticaduta apposito, con un punto o una linea di ancoraggio appositamente

predisposti.

7.5.5 Accesso dal basso con uscita verso il basso

Sono possibili due casi di accesso dal basso con uscita verso il basso:

• accesso con funi già installate: la tecnica prevede la risalita e poi la discesa della fune di

lavoro. Si tratta del caso opposto a quello di accesso dall’alto con uscita in alto, con utilizzo

delle stesse tecniche già descritte;

• accesso senza possibilità di installare le funi dall’alto: la tecnica prevede la progressione

dal basso ed il recupero delle funi al termine del lavoro. Questa tecnica espone l’operatore

ad un rischio di caduta dall’alto contenuto entro un dislivello di arresto della caduta

non superiore a 1,50 m, senza tenere conto dell’eventuale prolungamento del sistema

di dissipazione dell’energia cinetica dell’assorbitore.

- Accesso dal basso con tecnica di scalata: per esigenze particolari di accesso dal basso

(per esempio pareti rocciose), dove non risulta possibile applicare la tecnica di progressione

dal basso come sopra indicata, si deve ricorrere a specifiche figure professionali

,che operando secondo la tecnica alpinistica possano assicurare la corretta installazione

delle funi per gli altri lavoratori, e lo smontaggio delle stesse funi al termine

del lavoro.

7.5.6 Progressione dal basso senza fune installata

S’installano e si verificano i sistemi di ancoraggio per la fune di lavoro e per la fune di sicurezza.

Viene presa in considerazione solo la manovra della fune di sicurezza per la progressione.

La fune di lavoro può essere installata sia dal basso (fune scorrevole) che dall’alto (fune

bloccata).

Si devono predisporre le funi di lunghezza sufficiente a poter calare l’operatore fino al punto

di partenza, da qualsiasi posizione posta tra il punto più alto che può essere raggiunto

dall’operatore e quello di uscita.

Si installa l’ancoraggio per la fune di intervento e/o per il sistema di recupero.

Prima di installare le funi si verifica la corretta disposizione su ognuna di esse della termi-

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nazione finale di sicurezza.

Si collega al sistema di ancoraggio della fune di sicurezza un discensore autofrenante EN

341-A o un dispositivo assicuratore autofrenante.

Si collega il capo libero della fune di sicurezza all’attacco anticaduta dell’imbracatura dell’operatore

tramite un assorbitore di energia EN355.

Si inserisce la fune di sicurezza, dal lato collegato all’imbracatura, nel dispositivo discensore

o assicuratore.

L’operatore risale la struttura disponendo punti di ancoraggio in modo tale da poter limitare

l’altezza di caduta a meno di 1,5 m tra un punto e il punto precedente, collegandovi la

fune in modo scorrevole.

L’assistente fa scorrere la fune di sicurezza nel dispositivo predisposto, in modo che la stessa

fune sia sempre moderatamente tesa nel tratto di collegamento tra il punto di ancoraggio

e l’operatore.

Raggiunto il luogo stabilito, l’operatore può installare le funi necessarie e disporre la fune

di sicurezza nel modo più utile alla prosecuzione del lavoro.

- La tecnica di progressione dal basso con fune di sicurezza offre, rispetto alla più semplice

tecnica del doppio cordino anticaduta, la costante possibilità di recupero verso

il basso dell’operatore in caso di necessità.

7.5.7 Il fattore di caduta

Rapporto tra il dislivello di caduta e la lunghezza di fune che assorbe la forza di arresto della

caduta.

Il fattore di caduta è l’elemento di valutazione della capacità di assorbimento dell’energia

cinetica di una caduta da parte del tratto di fune che serve ad arrestare la caduta.

Per ogni tipo di materiale utilizzato per la realizzazione della fune, più risulta alto il fattore

di caduta minore è la capacità di assorbimento dell’energia da parte della fune.

Il massimo fattore di caduta possibile con un cordino collegato ad un ancoraggio fisso è 2,

cioè una caduta lunga il doppio della lunghezza del cordino. Nel lavoro con funi intervengono

in genere lunghezze del tratto di fune di molto superiori all’altezza di caduta, che riducono

nettamente il fattore di caduta.

Le funi semistatiche EN1891 assorbono in sicurezza cadute fino al fattore 0,3 e resistono in

sicurezza a cadute di fattore 1, ma possono addirittura rompersi nel caso di fattore di caduta

2. Oltre il fattore di caduta 0,3 la forza di arresto della caduta deve essere dissipata tramite

un assorbitore di energia.

Nel lavoro con funi il momento operativo in cui si possono generare caduta di fattore superiore

a 1 è la partenza dall’alto, o da un punto di frazionamento.

- Se per esempio un operatore sospeso a 5 m di fune fa una caduta di 1 m perché si

era posizionato in piedi senza mettere in tensione la fune, il fattore di caduta è f =

(1/5) = 0,2.

- Se per esempio un operatore in partenza dal punto di accesso in alto ha 2 m di fune

tra il suo discensore e il punto di ancoraggio, e si trova 0,5 m più in alto del livello del

punto di ancoraggio, in caso di caduta (0,5 m + 0,5 m = 1,0 m) viene sottoposto ad

un fattore di caduta pericoloso per la sua incolumità: f = (1/2) = 0,5.

 

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
RIFERIMENTI NORMATIVI
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VALUTAZIONE DEI RISCHI
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