Legislazione di riferimento
L’accesso e il posizionamento tramite
l’uso di funi
rientra nel campo di utilizzo dei
dispositivi di protezione
individuale (DPI) e deve quindi rispettare
quanto disposto dal Titolo IV - Uso dei
dispositivi
di protezione individuale - del D.Lgs.
626/94 e successive
modifiche e integrazioni.
Nessun dispositivo che esula da questa
categoria di prodotti può essere ritenuto idoneo ai
fini della sicurezza contro la caduta del
lavoratore.
Per i lavori con funi devono essere
impiegati, in funzione della riduzione del rischio di caduta
dall’alto, DPI di protezione contro le
cadute dall’alto e/o di posizionamento sul lavoro.
In mancanza di questi, a seguito di
specifica valutazione dei rischi ed in relazione a
specifiche esigenze di uso delle funi,
possono essere utilizzati DPI idonei, pur se usati normalmente
in altri settori di attività, come per
esemio i DPI appartenenti alla categoria attrezzatura
per alpinismo.
I DPI utilizzati per i lavori con funi
devono essere conformi al D.Lgs. 475/92 e successive
modifiche e integrazioni e devono essere
identificati, scelti e utilizzati tenendo conto delle
prescrizioni richieste dalla legislazione
vigente, in particolare dal D.Lgs. 626/94 e successive
modifiche e integrazioni.
6.2 DPI da impiegare nel lavoro con funi
6.2.1 DPI specifici per il lavoro con funi
FUNE
Costituisce l’elemento sia di spostamento
che di sicurezza per l’operatore. Deve essere di
tipo semistatico, con guaina esterna e
anima interna, a basso coefficiente di allungamento,
certificata conforme alla norma EN1891,
del tipo A. Se è munita di terminazioni già confezionate
dal fabbricante e certificate, risulta già
predisposta per il collegamento con gli altri
elementi del sistema. La fune non deve
costituire il sistema di assorbimento dell’energia cinetica
di una caduta. Viene detta anche “corda”.
IMBRACATURA
Costituisce l’elemento di presa del corpo
dell’operatore e ne deve garantire l’arresto in
condizioni di sicurezza in caso di caduta
e il successivo sostegno in sospensione. Deve
avere bretelle adeguate ai movimenti che
deve fare l’operatore e cosciali di adeguate dimensioni
e imbottiti, conformi alla norma sul
posizionamento, confortevoli per il sostegno
in sospensione, con attacchi anticaduta
anteriore sternale e/o posteriore dorsale, in
base alla valutazione dei rischi. Deve
avere incorporata una cintura di posizionamento
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comoda e imbottita, per garantire adeguato
sostegno e trattenuta nelle operazioni di lavoro
con funi, con attacchi sia laterali che
centrale addominale. Può avere un sedile incorporato
nei cosciali, nel caso di uso per lunghe
operazioni in sospensione. Deve essere
certificata conforme alla norma EN361 e ad
una, o entrambe, delle norme EN358 e
EN813.
CINTURA BASSA DI POSIZIONAMENTO CON
COSCIALI
Può costituire l’elemento di presa del
corpo dell’operatore, in sostituzione dell’imbracatura
completa, per le sole operazioni di
trattenuta e/o di posizionamento non esposte
al rischio di caduta dall’alto e/o di
ribaltamento. Non è idonea ad arrestare in sicurezza
cadute libere. Deve avere cintura e
cosciali di adeguate dimensioni e imbottiti per
un sostegno comodo dell’operatore. Deve
avere un attacco disposto centralmente sulla
cintura. Deve essere certificata conforme
alla norma EN813. Se include una cintura
di posizionamento con attacchi laterali
può essere certificata nell’ambito della norma
EN358.
CONNETTORE
Elemento di connessione apribile e
bloccabile. Può avere varie forme, di cui il tipo più usato
è il “moschettone”. Deve essere
certificato conforme alla norma EN362 ed avere una resistenza
sull’asse maggiore non inferiore a 22 kN.
Il bloccaggio della leva di chiusura può
essere di tipo automatico o manuale, da
scegliere in base alle esigenze operative. Per connessioni
tra DPI da non riaprire o per connessioni
di ancoraggio si possono usare maglie
rapide certificate conformi alla norma
EN12275-Q, purché con resistenza sull’asse maggiore
non inferiore a 25 kN.
CORDINO
Elemento di collegamento e/o di prolunga,
in genere utilizzato tra l’imbracatura e il punto
di ancoraggio. Deve essere certificato
conforme alla norma EN354. A causa della sua possibile
bassa elasticità, la norma raccomanda che
non costituisca da solo un sistema di arresto
della caduta. Può costituire parte di un
sistema di protezione anticaduta, per esempio
in abbinamento ad un assorbitore di
energia EN355. I cordini costruiti con fune dinamica
EN892, solo se collegati ad un ancoraggio
posto al di sopra dell’operatore (fattore di caduta
<1), possono garantire una forza di
arresto della caduta <6 kN.
CORDINO DI POSIZIONAMENTO
Elemento di collegamento della cintura di
posizionamento (sia di tipo integrato nell’imbracatura
anticaduta che di tipo con cosciali) alla
struttura di sostegno o di trattenuta. Deve essere
certificato conforme alla norma EN358,
avere lunghezza adeguata al luogo di lavoro e
alla struttura di sostegno ed essere
dotato di un sistema di regolazione rapida della lunghezza.
Non è adatto ad arrestare cadute libere di
altezza superiore a 0,5 m.
ASSORBITORE DI ENERGIA
Dispositivo a funzionamento passivo per
arrestare in modo progressivo una caduta libera,
capace di dissipare l’energia cinetica
della caduta tramite una deformazione della
sua struttura. Deve essere certificato
conforme alla norma EN355, in modo da garantire
una forza residua di arresto del corpo
inferiore a 6,0 kN durante tutto il tempo
dell’arresto della caduta. Deve essere
sempre considerato per il suo uso corretto il fattore
tirante d’aria
libero. Può avere una prolunga integrata,
o essere prolungato tramite
un cordino EN354, costituendo un sistema
di protezione anticaduta, purché la sua
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lunghezza complessiva, considerando anche
i connettori, non superi 2,0 m. Funziona
correttamente se collegato a punti di
ancoraggio fissi, cioè con un
fattore di caduta
teorico inferiore a 2.
ANELLO DI FETTUCCIA
Anello di fettuccia chiuso per cucitura di
due lembi, che serve a realizzare punti di ancoraggio
intorno a strutture portanti, o a
prolungare punti di ancoraggio strutturali. Deve essere
conforme alla norma EN795-B e alla norma
EN566, in modo da garantire una resistenza
non inferiore a 22 kN.
DISCENSORE
Si tratta del dispositivo che permette
all’operatore di calarsi lungo la
fune di lavoro.
Deve
essere certificato conforme alla norma
EN341-A ed avere un sistema di sicurezza automatico
che interrompe la discesa in caso di
abbandono della presa da parte dell’operatore.
Può avere un sistema di bloccaggio sulla
fune, che facilita il posizionamento. Può
essere utilizzato anche per la manovra
della fune di sicurezza scorrevole da parte di un
assistente. In relazione alla valutazione
dei rischi è consigliabile un dispositivo con funzione
antipanico.
DISPOSITIVO ASSICURATORE
Dispositivo che permette di far scorrere
una fune a bassa velocità e che la frena se viene
sottoposta a forte e rapida trazione. Non
esiste una norma EN di riferimento per questo tipo
di dispositivo, che deve quindi essere
certificato conforme ai requisiti dell’allegato II
della Direttiva 686/89 CEE. Può essere
utilizzato per la manovra della fune di sicurezza
scorrevole da parte di un assistente o
come dispositivo di bloccaggio anti-ritorno nei sistemi
di recupero manuali.
BLOCCANTE
Dispositivo che può scorrere su una fune
in un solo verso, mentre si blocca sulla fune stessa
nel verso contrario. Serve a costituire un
punto fisso lungo una fune, spostabile per tutta
la lunghezza della fune stessa. Il carico
applicato sul dispositivo determina il bloccaggio
del meccanismo di presa sulla fune. Deve
essere certificato conforme alla norma EN567.
Nel lavoro con funi non deve essere usato
per arrestare cadute libere, in quanto il suo meccanismo
potrebbe danneggiare gravemente la fune.
Si utilizza per la risalita diretta delle funi
e per il bloccaggio anti-ritorno nei
sistemi di recupero manuali.
ANTICADUTA SCORREVOLE
Si tratta del dispositivo anticaduta di
tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile, certificato
conforme alla norma EN353-2. La linea
flessibile è costituita da una fune semistatica
EN1891-A, che assolve alla funzione di
fune di sicurezza.
Tale dispositivo costituisce la
protezione anticaduta dell’operatore nel
lavoro con funi.
CARRUCOLA
Dispositivo che consente di far cambiare
direzione al movimento di una fune, tramite una
puleggia rotante su un asse, in modo da
diminuire l’attrito sulla fune. Deve essere certificata
conforme alla norma EN12278. Si usa in
genere per costituire sistemi di recupero manuali
demoltiplicati, in abbinamento a
dispositivi di bloccaggio anti-ritorno.
6.2.2 Dispositivi di ancoraggio
Per la descrizione degli ancoraggi si
rimanda allo specifico paragrafo.
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6.2.3 Casco per il lavoro con funi
Pur non facendo parte dei DPI anticaduta,
il casco è di fondamentale importanza nel lavoro
con funi. Svolge la duplice funzione di
protezione del capo dell’operatore sia dalla caduta
di oggetti dall’alto che dall’impatto
contro ostacoli dell’operatore. Poiché non esiste
una normativa tecnica che tenga conto allo
stesso tempo di entrambe le protezioni, si deve
prestare particolare attenzione alla
scelta di questo DPI, valutando con attenzione le
caratteristiche
indicate dai fabbricanti nelle note
informative.
Il criterio di scelta del casco per il
lavoro con funi deve tenere conto della specifica valutazione
dei rischi effettuata e delle seguenti
indicazioni.
Il casco per il lavoro con funi deve avere
una calotta ad alta protezione, una bardatura comoda
e stabile sulla testa, un sottogola di
adeguata resistenza.
La norma EN12492 relativa ai caschi per
alpinismo garantisce adeguata resistenza della calotta
e tenuta del casco contro lo sfilamento e
gli urti laterali.
La norma EN397 relativa agli elmetti di
protezione per l’industria garantisce, con l’applicazione
delle sue estensioni normative, la
protezione in particolari condizioni di lavoro e lo
sgancio del sottogola ad un carico di
sicurezza per l’operatore, in caso di impigliamento o
sollevamento.
6.2.4 Norme tecniche sui DPI per il lavoro
con funi
Tipo di DPI Norma Funzione
FUNE semistatica EN 1891-A Prevenzione
caduta
IMBRACATURA completa EN 361 Prevenzione
caduta
IMBRACATURA completa EN 358 Solo se con
attacco centrale e cosciali
IMBRACATURA completa EN 813 Protezione
caduta
CINTURA bassa con cosciali EN 813
Prevenzione caduta
CINTURA bassa con cosciali EN 358 Solo se
con attacco centrale e cosciali
CONNETTORE EN 362 Collegamento
CONNETTORE EN 12275-Q Collegamento non
apribile
CORDINO di posizionamento EN 358
Prevenzione caduta
CORDINO di prolunga EN 354 Elemento di
sistema anticaduta
ANTICADUTA su linea flessibile EN 353-2
Anticaduta bidirezionale per fune
BLOCCANTE EN 567 Bloccante unidirezionale
per fune
DISCENSORE EN 341-A Dispositivo di discesa
ASSORBITORE di energia EN 355 Protezione
caduta fino a fattore 2
CARRUCOLA EN 12278 Sistemi di recupero
ANELLO di fettuccia EN 566 Ancoraggio di
rinvio
ANCORAGGIO EN 795 Punto di ancoraggio:
• Tassello strutturale Classe A1 da
fissare
• Anello di fettuccia Classe B mobile
trasportabile
• Fettuccia con terminazioni Classe B
mobile trasportabile
• Linea di sicurezza con tensionatore
Classe C da installare
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6.2.5 Conservazione e manutenzione dei DPI
Il D.Lgs. 626/94 pone l’obbligo per il
datore di lavoro
di mantenere in efficienza i DPI e
assicurarne
la manutenzione, le riparazioni e le
sostituzioni necessarie
e per i lavoratori di segnalare
immediatamente
al datore di lavoro o al preposto
qualsiasi difetto
o inconveniente rilevato nei DPI messi a
loro
disposizione.
DPI e attrezzature devono essere
conservati e sottoposti alle necessarie manutenzioni in
modo che risultino sempre in perfetto
stato e pronti per essere usati.
Le modalità di conservazione e
manutenzione dei DPI devono essere ricavate dalle note
informative
(o istruzioni per l’uso) fornite
obbligatoriamente dal fabbricante con ogni prodotto.
Qualora previste, devono essere eseguite
le verifiche periodiche indicate nelle istruzioni
del fabbricante, attenendosi alle
prescrizioni date dallo stesso fabbricante per tali verifiche.
Per i materiali le cui caratteristiche
meccaniche decadono comunque nel tempo a prescindere
dall’impiego fattone e dall’usura, come le
funi, i cordini e tutti i prodotti tessili, si deve
comunque provvedere alla sostituzione
degli stessi entro i limiti temporali indicati dal
fabbricante.
Si raccomanda la redazione di un apposito
registro di manutenzione dei DPI, in linea con
quanto definito dalla norma EN 365, su cui
devono essere annotati i dati relativi ai singoli
DPI, al loro utilizzo temporale e le
operazioni di verifica e/o manutenzione effettuate,
comprese le sostituzioni.
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